L’adolescente Atafeh e la sua migliore amica Shireen, stanno sperimentando la loro nascente sessualità nell’ambiente culturale dell’underground artistico di Tehran, quando Mehran, il fratello di Atafeh, torna a casa come figliol prodigo da una cura di disintossicazione dalle droghe. Combattendo i suoi demoni Mehran rinuncia con decisione alla sua vita precedente come musicista aderendo al volontariato religioso. Egli disapprova completamente la relazione intima che sta crescendo tra la sorella e la sua amica e, quasi ossessionato, decide di salvare Shireen dalle influenze della sorella Atafeh. Fratello e sorella che un tempo erano così uniti e confidenti si trovano ora coinvolti in un complicato triangolo dove ansia, sorveglianza e tradimento fanno dimenticare il paradiso di libertà che una volta regnava nella famiglia, diventata ora un ambiente pieno di pericoli per la bellissima Atafeh. Ottimo esordio alla regia di Maryam Keshavarz che scrive e costruisce un film molto sensuale con grande senso dello stile. Un intenso sguardo sull’amore proibito nella giovane cultura contemporanea dell’Iran.
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Dopo il trailer, spero che prima o poi si riesca a vedere anche il film… dita incrociate