Una commedia sulle relazioni genitori-figli. Un quadro idilliaco, una famiglia normale, una grande casa nella campagna bordelaise, un giardino pieno di fiori per accogliere gli amici. Guy e Rosine sentono di avere alle spalle una vita riuscita, tanti amici e i figli ormai grandi che stanno prendendo le loro strade.
Un fine settimana Jeremy, il figlio trentenne che vive a Parigi dove ha iniziato una brillante carriera nella finanza, arriva a trovare i genitori all’improvviso. Verso la fine del soggiorno si decide a rivelare ai genitori il vero motivo della sua visita: egli è omosessuale. I genitori reagiscono in modo assai differente: Rosine cerca delle risposte dalla sua amica Nicole e da un suo amico omosessuale; Guy invece cerca di nascondere questa cosa a tutti, avendola presa molto male. Le divergenze tra i due genitori si fanno sempre più pesanati, soprattutto dopo l’incontro con il compagno del figlio, arrivando ad una incomprensione totale. Jeremy si sente colpevole: la madre è andata via di casa e si è rifugiata presso il suo nuovo amico gay, suo fratello più giovane vuole lasciare l’istituto universitario per seguire un gruppo di cinema; suo padre è rimasto solo dopo che anche i suoi amici l’hanno abbandonato per il suo cattivo umore. Jeremy pensa di dover fare qualcosa e ritorna dai genitori deciso a risolvere la situazione …
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Da ridere gli amici del padre, mentre tentano di consolare il poveretto che ha appreso le tendenze sessuali del figlio: “Non si vede… questo è l’importante” e ancora: “Non può essere colpa tua. Di solito capita ai ragazzi che hanno un padre troppo autoritario… il contrario di te”.
In ogni caso, più del rapporto genitori-figli, mi ha intenerito la complicità che mostrano i due fratelli.
Non male.
Filmetto godibile, dalla tipica leggerezza francese. Non geniale nè per la trama nè per la realizzazione, ma sicuramente apprezzabile; soprattutto considerato che il cinema italiano su questi temi ha ancora il bavaglio.