In Francia nel mese di marzo la concomitanza del plenilunio con l’ora legale determina nella vita quotidiana di alcune persone bizzarri comportamenti. Silvain, proprietario di un ristorante, che è costretto a vendere, viene abbandonato dalla moglie e ne soffre, ma resta con lui la loro deliziosa bambina, Salomè, alla quale è molto affezionata Annie, una matura divorziata, da tempo angosciata per la morte dell’unica figlia. Il giovane e bel parroco della zona è in realtà omosessuale, ed ha una relazione con un antiquario; quel giorno il prete si separa dal compagno. Un cantautore, appena giunto da Rio de Janeiro, sentendosi troppo solo, passa la notte chiacchierando con la cameriera dell’hotel. Un uomo anziano, che colleziona vecchi televisori, ed è uno studioso di fisica, viene minacciato con la pistola da una donna matura, che gli ruba i soldi, ma egli le offre generosamente ospitalità nella propria casa. La bionda Caroline, sposatasi il giorno prima, e fuggita dal marito dopo una scenata, ottiene un passaggio in auto da Gèrard, un giovane camionista, il quale ha rubato una delle vetture, che stava trasportando a Parigi, in ansia per una lite con la moglie, Chantal, alla quale vorrebbe riunirsi e per il ritardo causatogli dal traffico. Un estroso agente della polizia stradale cerca con ogni mezzo di multare per eccesso di velocità tutti gli automobilisti. Annie, moglie delusa di un avvocato disonesto, e incinta del marito, è diventata l’amante di un ginecologo ammogliato, che vorrebbe sposare, dopo i rispettivi divorzi, ma si accorge che l’uomo non l’ama abbastanza, perciò, piangendo, decide di lasciarlo e di tornare a casa dei genitori. Intanto nel grosso ingorgo del traffico, creatosi per la fretta che tutti hanno, a causa dei ritardi provocati dall’ora legale, fra il ginecologo e Gèrard scoppia una violenta lite, durante la quale il camionista picchia il medico, e questi lo ferisce con una mortale coltellata al ventre. Gèrard muore fra le braccia del parroco accorso, mentre il medico tenta invano di soccorrerlo sotto gli sguardi attoniti di una folla poco prima rissosa. (Cinematografo.it)
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