“Da oggi esiste un film cinese divertente, grottesco, irriverente sul piano della confusione dei sessi, è ‘Chinese Odyssey’, l’ha diretto Jeffrey Lau, il più assurdo della nouvelle vague di Hong Kong, l’ha prodotto il grande Wong Kar Wai e interpretato il divo Tony Leung, quelli di ‘In the mood for love’. E’ una stravaganza con gli attori che guardano in macchina, a metà tra le dodicesime notti scespiriane, le sorprese dell’amore di Marivaux, i Monty Phyton e ‘Victor Victoria’.” (Corsera, M.Porro)
Questa commedia “degli equivoci” tutta impostata sull’ambiguità sessuale dei personaggi (dovuta ai travestimenti) – non per niente prodotta da Wong Kar Wai – vuole lanciare un messaggio chiaro (lo dice espressamente nelle ultime scene del film): non importa il genere della persona che ami, quello che importa è l’amore. Il film ha diviso nettamente la critica (e pensiamo anche gli spettatori) tra quelli che lo apprezzano, facendone un film cult, e quelli che lo odiano ritenendolo insopportabile e ridicolo. Noi, anche se il genere comico-demenziale non ci ha mai appassionati, questa volta ne siamo rimasti affascinati.
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