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SPOTLIGHT tells the riveting true story of the Pulitzer Prize-winning Boston Globe investigation that would rock the city and cause a crisis in one of the world’s oldest and most trusted institutions. When the newspaper’s tenacious “Spotlight” team of reporters delve into allegations of abuse in the Catholic Church, their year-long investigation uncovers a decades-long cover-up at the highest levels of Boston’s religious, legal, and government establishment, touching off a wave of revelations around the world. SPOTLIGHT is a tense investigative thriller, tracing the steps to one of the biggest crime stories in modern times.
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CANDIDATO A 6 PREMI OSCAR ®: Miglior Film, Miglior Regia, Miglior Sceneggiatura Originale, Miglior attore Non Protagonista – Mark Ruffalo, Miglior Attrice Non Protagonista – Rachel McAdams, Miglior Montaggio
CANDIDATO A 3 GOLDEN GLOBE®: Miglior Film, Miglior Regia, Miglior Sceneggiatura
VINCITORE al FESTIVAL DI TORONTO – Premio del Pubblico Runner Up
VINCITORE per la NATIONAL SOCIETY OF FILM CRITICS – Miglior Film, Miglior Sceneggiatura
CANDIDATO A 3 BAFTA: Miglior Film, Miglior Sceneggiatura Originale, Miglior Attore Non Protagonista – Mark Ruffalo
VINCITORE dell’INDEPENDENT SPIRIT AWARDS – Robert Altman Award
VINCITORE di 3 GOTHAM AWARDS: Miglior Film, Miglior Sceneggiatura, Miglior Cast
VINCITORE di 1 HOLLYWOOD FILM AWARD: Sceneggiatura dell’anno
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CRITICA:
…Molto più controllato il lavoro di Thomas McCarthy (autore anche della sceneggiatura con Josh Singer) che ha ricostruito il lavoro svolto dall’unità investigativa del Boston Globe (chiamata appunto «Spotlight») che nel 2001 ha smascherato non solo l’abnorme numero di abusi sessuali compiuti in città da preti cattolici ma soprattutto l’opera di occultamento che la Chiesa (e la Boston benpensante) avevano messo in campo per evitare scandali.
Un gruppo di attori perfettamente in parte — Michael Keaton, Mark Ruffalo, Rachel McAdams, Lew Schreiber, John Slattery, Stanley Tucci (con zazzera riccioluta) — dà vita a un film tradizionale nell’impianto ma appassionante e coinvolgente, capace di trattare un argomento delicato senza cadere nel pruriginoso o nella reticenza. Attento anche a far emergere le responsabilità morali che avevano attraversato la città, oltre che a rendere omaggio alla fatica e all’importanza del lavoro giornalistico.
Molto più in superficie resta invece l’altro film in concorso della giornata, Looking for Grace dell’australiana Sue Brooks. La fuga da casa (per andare a un concerto) di un’adolescente è l’occasione per scavare nella vita e nei segreti di tutte le persone coinvolte: lei, la madre, il padre, un anziano investigatore privato, un camionista. Ne esce un quadro desolato e desolante di una società composta solo da persone complessate, represse, incapaci di guardare in faccia la realtà, che avanzano sulle strade infinte e senza meta di un Paese che nel film sembra fatto soltanto di deserti o motel senza vita. VOTO: 2,5/4 (P. Mereghetti, Corsera)
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…Spotlight di Thomas Mc Carthy. Watergate cattolico, racconta l’inchiesta da Pulitzer del Boston Globe che ha rivelato al mondo l’esistenza di una rete estesissima di preti pedofili, un Sistema noto alle alte gerarchie ecclesiastiche e per decenni insabbiato. Vittime degli abusi bambini spesso orfani, spesso cresciuti in periferie poverissime, spesso vincolati all’autorità del prete dal privilegio di condividere la sua confidenza. Così come il Comandante anche il cardinale, il vescovo, il direttore della scuola sanno di poter contare sul silenzio delle vittime. In questo caso della comunità intera. Il miglior film sul giornalismo e sul potere da Tutti gli uomini del presidente .
Grande ritmo, grandi interpreti (favoloso Mark Ruffalo nella parte del cronista, Micheal Keaton il direttore di giornale che tutti vorrebbero, Stanley Tucci perfetto avvocato delle cause perse). Grandissima nostalgia di un tempo in cui esistevano nei giornali squadre investigative (“Spotlight” è il gruppo d’inchiesta del Globe ), mesi e anni di tempo per cercare una traccia, onore alla fatica di seguire un’intuizione, un indizio e arrivare a rovesciare il tavolo del potere. È una vicenda dei primi anni Duemila, sembra il requiem di un mondo scomparso.
Quanto alla cronaca: il vescovo di Boston consapevole dei fatti, Bernard Law, è stato trasferito a Santa Maria Maggiore, Roma, dove tuttora vive. Centinaia di vittime sono nel frattempo venute allo scoperto, vincendo la vergogna e il senso di colpa che sempre accompagnano chi ha subito violenza. I superstiti, si dice infatti nel film. I bambini superstiti, come in guerra. – voto 5/6 (Concita De Gregorio, La Repubblica)
ciao…io l’ho trovato..un po lento…non mi piace dare commenti a caso: la storia c’era ..me l’aspettavo piu avvincente..