Uno straordinario viaggio nel mondo visionario, ipercolorato, ironico e provocatorio di David LaChapelle, artista gay dichiarato. La regista tedesca Hilka Sinning segue il fotografo, videoartista e filmmaker da Los Angeles a Manhattan, da Barcellona a Milano, tra shooting, vernissage, set fotografici e party. Da Uma Thurman a Pamela Anderson, da David Bowie a Marilyin Manson fino all’icona transgender Amanda Lepore, sono tantissime le celebrità che sono state reinventate dall’obiettivo immaginifico di LaChapelle. La sua arte, fortemente influenzata dalla pop art, è caratterizzata da una cura maniacale per i dettagli; ogni sua foto racconta una storia, mescolando elementi kitsch e glamour, provocazione e sense of humour, fino a diventare una testimonianza della vita contemporanea. Non è il realismo ciò che interessa a LaChapelle: come afferma egli stesso, “If you want reality, take the bus”. Le sue foto, spesso, trovano la bellezza in ciò che viene considerato brutto, offrendo un punto di vista nuovo e cercando lo shock come forma di comunicazione. Ecco perché il mondo della moda e della pubblicità lo adora: celebri le sue copertine per Rolling Stone, Vogue, GQ, Vanity Fair.
Apprezzato anche come regista di videoclip, LaChapelle nel 2005 è stato premiato al Sundance Film Festival per il suo documentario Rize, che racconta le nuove forme di ballo nate nelle periferie di Los Angeles come strategia di sopravvivenza ed emancipazione dalla dura vita del ghetto. (Gender Bender 2010)
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