Il nuovo film di Eytan Fox, regista di Yossi and Jagger, conferma le sue abilita’ nel costruire dialogo. Questa volta fa incontrare un agente del Mossad, etero, bello e in crisi sentimentale, con un vivace e pensieroso giovane tedesco, gay, che ascolta Gigliola Cinquetti e che e’ in visita alla sorella, scappata dalla famiglia per lavorare in un kibbuz vicino a Gerusalemme. Entrambi sono i nipoti di un gerarca nazista accusato di efferati crimini contro gli ebrei e da anni ricercato dai servizi segreti israeliani. Ne emerge una versione del conflitto storico tra ebrei perseguitati e tedeschi persecutori, in cui i sensi di colpa delle nuove generazioni si affrancano solo con l’assunzione di responsabilita’. (GP. Marzi) – Un agente israeliano è inviato a Berlino per uccidere Alfred Himmelman, un criminale di guerra nazista, che potrebbe essere ancora vivo. Fingendosi una guida turistica fa amicizia col nipote Axel, arrivato in Israele per visitare la sorella e cercare di convicerla a tornare dal padre in Germania per il suo compleanno. La sua amicizia con Axel cresce sempre più fino a scoprirne l’omosessualità. Sarà poi invitato alla festa del compleanno dove tutti i segreti saranno svelati.
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Certamente ambizioso, questo film di Eytan Fox trasmesso qualche giorno fa su rai5. Saggio sulle differenze, riflessione sull’astio di un intero popolo e sui sensi di colpa di un altro, melodramma familiare, allegoria politica..forse un po’ troppo per un solo film, che in effetti risente della “troppa carne” al fuoco. Personalmente avrei preferito che ci si fosse concentrati sulla parte “tedesca” della questione..in primis perchè credo che il senso di colpa del popolo tedesco per le atrocità della Shoah sia un tema tutto sommato poco affrontato dalla cinematografia (a differenza del punto di vista “ebraico”, direi pure giustamente) e poi perchè sarebbe stato un modo coraggioso di affrontare il tema, un’allegoria interessante traslabile al presente e alle responsabilità e ai sensi di colpa di Israele nei confronti di un popolo, quello palestinese, ugualmente vittima di soprusi e di ingiustizie. Il regista qualcosa ha inserito (il personaggio del ragazzo arabo) ma ha anche lasciato correre, concentrandosi invece sul personaggio di Ashkenazi, non particolarmente simpatico, nè tantomeno ben scritto. Pazienza. Non tra i migliori di Eytan Fox, ma cmq da vedere. E cmq Ashkenazi rimane una delle presenze più “belle” – in tutti i sensi – della cinematografia di Israele.
Quanto Eytan Fox faceva ancora film tremendamente noiosi e scontati.
Film contro i pregiudizi. Le stesse parole usate dal protagonista istraeliano contro i palestinesi sono state usate dal protagonista tedesco (gay) contro gli omofobi che hanno assalito le sue amiche trans.
Film veramente bello ed emozionante. Non credo che in patria abbia avuto molto successo.
Un film contorto, a tratti incoerente. Una tematica gay per spiegare la giustizia mossa contro i crimini ebrei. A mio modesto avviso poco emotivo ed esageratamente privo di sentimento. Da evitare. VOTO : 4
un film che spiega come l’insaziabile vendetta non porta a niente di buono! discreto
Semplicemente MERAVIGLIOSO questo film: da stra-rivedere!!!!!
Intenso, complesso, rapporti interpersonali, interelogiosi mi è piaciuto molto. E gli occhi del protagonosta mozzano il fiato :)da vedere e rivedere con calma
Bel film. Bravi i protagonisti che riescono a raccontare una vicenda ricca di sottintesi.E’ la speranza di una serena accettazione di se’.
Indimenticabile.
è un bel film ma assolutamente non da 3 GGG al max 1 basta,dato che c’è solo un personaggio e nessuna storia gay tra i protagonisti e diciamo che questo non è certo l’emento principale del film,ma il nazismo gli ebrei etc etc.
finalmente un regista che va oltre alla tematica gay fine e se stessa per riflettere e far riflettere sul vortice contorto del razzismo e del pregiudizio di cui tutti sono nel proprio ambito e nella propria cultura vittime e carnefici…è stato il film che mi ha commosso di più…da vedere e rivedere…
Il film è solare, anche se tratta un tema “drammatico”. Eccezionali i tre interpreti principali. C’ è l’ ombra del nazismo e del passato, ma non pesa, c’ è il mondo gay, ed è simpatico, c’ è Israele e la Germania contrapposte, ma vicine. Ottimo !
Un film che va al di la di ogni pregiudizio, di ogni barricata, di appartenenza a un sesso, a una razza, ad un luogo. Per camminare sull’acqua, come ha fatto Gesù, bisogna essere leggeri, liberi. Il protagonista, lo è.
L’incontro delle diversità trai colori d’Israele e la poliedricità di Berlino in un duplice dramma famigliare: dalla morte corporea dell’amore al disconoscimento famigliare. Incontro e conoscenza. Conoscenza e superamento del pregiudizio.