Zeffirelli racconta gli ultimi tre mesi della vita di Maria Callas nel 1977. Prende a pretesto la visita di un immaginario impresario gay che in passato le ha organizzato varie tournèe. Lei, che vive sola in volontaria reclusione, dapprima accetta l’occasione per tornare alla ribalta, ma poi non torna più a cantare. (In realtà fu lo stesso regista a cercare davvero di convincerla a tornare sulle scene, ma la voce della Callas non era più la stessa e lei per prima non poteva accettarlo.)
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Faccio anche io i complimenti a Fanny Ardant per la sua interpretazione. Ma poi anche al film, che è davvero ben fatto. Garko gay? Ma chi se ne importa! Odio la caccia all’identità sessuale degli altri.
Ma quanto è affascinante Fanny Ardant!! Il film è da 6. Il regista cura di più il contorno che non la storia di per sè. Gabriel Garko molto gay anche qui.. Peccato che non ha il coraggio di fare coming out.. Si vede lontano un miglio che NON è etero!