Film sontuoso e ricco di situazioni differenti al limite dell’ingorgo. La storia dell’ascesa del nazismo seguita parallelamente alla storia di una grande famiglia di industriali tedeschi: corruzione e decadenza alla fine sembrano trionfare ovunque. Come al solito in Visconti possiamo apprezzare la magnificenza figurativa (la scena della notte dei lunghi coltelli è un affresco grandioso) e un realismo melodrammatico forse eccessivo (vedi scena dell’incesto). Si ha comunque l’impressione di avere visto un “grande” film.
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La corruzione, madre di tutti i mali, è la vera protagonista dell’intera pellicola. Come oggi, anche ieri, il mondo gira intorno allo sporco e vile denaro, che rende schiavi anche gli uomini di buona fede. Grande film di Visconti, sinceramente, leggermente lungo, ma ottimamente costruito: ho trovato perfetto il connubio tra l’acciaieria (il male borghese) e il nazismo (il male politico), in cui, ovviamente, le strade non possono far altro che congiungersi! Meraviglioso Berger, lo adoro, era di una bellezza “diabolica”…
é un classico imperdibile omaggio ultimo di Visconti, che con la sua elegante violenza c’ha presentato il ritratto decadente di una societá anche sul piano dell’omosessualitá. É un peccato non vedere spesso questi tipi di film.