Il film inizia con l’appena laureato David (Jonathan Groff) che, volendo diventare scrittore, pensa di aver bisogno di fare qualche esperienza di vita reale e decide quindi di trascorrere l’estate lavorando in una fattoria dell’Oregon dove si raccolgono mele. Come provetto romanziere si trova anche un’altro nome, Samuel (ricordando Samuel Beckett), col quale si presenta alla fattoria. L’irascibile proprietario Hobbs (Dean Stockwell) accetta di assumerlo per l’estate. Spavaldo quanto basta da farsi subito chiamare Einstein dai colleghi di lavoro (quasi tutti immigrati), David si rende presto conto di quanto sia poco romantico lavorare (il maglione bianco non era il più adatto) e relazionarsi con persone che nemmeno parlano la tua lingua (lui ha studiato solo il giapponese). Intanto la sua amica/fidanzata Jennifer (Troian Bellisario) lo abbandona per un altro. Dopo diversi giorni di lavoro passati quasi in solitudine, si accorge che il bel carellista Curly (Corey Stoll) lo sta praticamente corteggiando. Noi non sappiamo se David sia consapevole della sua sessualità, certo che adesso deve fare i conti su quello che veramente è e vuole. Durante un viaggio in città incontra un veterano di guerra, Jon (Denis O’Hare), fervente religioso che si definisce C.O.G (Child of God), col quale stringe amicizia. David/Samuel finora si è sempre professato ateo convinto, credendosi una persona più pragmatica che spirituale, e pensa quindi che Jon non abbia molto da insegnarli. Anche su questo fronte David dovrà ricredersi, anche perchè Jon non lo molla un attimo, prendendolo sotto le sue ali, come un mentore… Ricordiamo che il flim è ricavato dal racconto autobiografico dello scrittore gay David Sedaris, è diretto dal regista gay Kyle Patrick Alvarez (nel nostro db trovate anche il suo primo film “Easier with Practice” ), i due attori protagonisti, Jonathan Groff e Denis O’Hare sono anch’essi gay dichiarati (Groff ha lavorato in “Glee”, nel film gay “The Normal Heart” e adesso sta lavorando nella serie gay “Looking”). Il regista Alvarez ha detto: “Ho letto C.O.G. quando avevo circa 14 anni, su un aereo e mi ha fatto atterrare assai più ricco e pesante di quando ero partito. Il modo in cui vengono presentati la religione e i personaggi mi è rimasto dentro per più di deci anni, fino a quando ho deciso di esprimerli con questo film”. Il film ha già vinto il premio FIPRESCI Nuovo Cinema Americano con questa motivazione: “Film non sentimentale ma dal cuore aperto, l’adattamento di Alvarez del racconto di Sedaris, ci mostra un’avvincente storia di autorealizzazione giovanile, l’incontro con la classe lavoratrice, la sessualità e la religione, rifuggendo qualsiasi stereotipo o identità politica di moda. Il suo percorso narrativo è fondamentalmente ribelle, tuttavia il suo taglio eccentrico, l’evocazione visiva del fertile e lieve paesaggio del Pacifico nord-occidentale, e l’uso della musica percussiva di Steve Reich, ci immergono in mondo molto particolare e creano un film dallo slancio imprevedibile, pieno di sottile umorismo e risonanza emotiva”
Effettua il login o registrati
Per poter completare l'azione devi essere un utente registrato.
Ottime la regia e la fotografia, sopra la sufficienza la recitazione. Ho trovato la storia banale, che in alcuni momenti rasenta il ridicolo, ma c’è sicuramente qualcosa di salvabile. A tratti fin troppo realistico, è da guardare senza troppe aspettative.