Forbach, Francia orientale, oggi. Mario, un uomo senza grandi ambizioni, tranne che per le questioni d’amore, deve ricominciare da capo dopo che sua moglie se n’è andata di casa. Ora è alle prese con due figlie adolescenti, proprio quando lui stesso sta attraversando una specie di crisi adolescenziale. Frida, quattordici anni, incolpa suo padre dell’assenza della madre e nutre sentimenti contraddittori verso la nuova fidanzata. Niki, diciassette anni, presto lascerà la famiglia. Intanto fa la bella vita. Mario sembra destinato a perdere le donne che ama. Dovrebbero tutti lasciarsi andare. Forse accettando di perdere qualcuno, è possibile ritrovare se stessi. «Come nei miei lavori precedenti – ha dichiarato la regista – mi sono ispirata alla mia storia e alla cittadina dove sono cresciuta, Forbach, che quando ero piccola fu devastata dalla crisi delle miniere mentre la mia famiglia andava in pezzi per la partenza di mia madre. Questo film è per me un percorso di resilienza in cui accettare di perdere l’altro può alla fine condurre a ritrovarsi».
Burger ha girato il film tra le strade della città di Forbach chiamando a partecipare attivamente anche gli abitanti del luogo, per un totale di 850 comparse. Insieme a Lanners, la regista ha scelto di completare il suo cast con soli attori non professionisti.
Presentato alla 15ma Giornate degli Autori della Mostra di Venezia e in gara per il Queer Lion 2018
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