Film tratto dal romanzo di Virginie Despentes (regista anche dello scandaloso “Baise moi” del 2000), scritto e diretto dalla stessa Despentes. E´ la storia di Gloria e Frances. La prima è una artista bohemienne (Beatrice Dalle) sempre vestita di nero; la seconda una star della televisione (Emmanuelle Béart) spesso vestita di bianco. Si sono incontrate, adolescenti problematiche, in una clinica psichiatrica e insieme hanno attraversato gli anni difficili tra sesso (tra loro), droga (qualche canna) e rock´n´roll (punk). Poi si sono perdute di vista. Dopo vent´anni Frances torna in provincia, scende dalla sua Jaguar con autista ed entra nel capannone che serve da atelier a Gloria. La convince a tornare con lei e ci riesce. La porta a Parigi. Ma Frances è sposata con uno scrittore omosessuale che vive al piano di sotto (con il suo fidanzato) e la vita a tre si rivela difficile. Dopo alcuni colpi di scena ognuno farà la scelta giusta. Molto diverse tra loro (anche come percorso professionale) Béart e Dalle sono efficaci nei loro ruoli. Presentato nell´ottobre scorso in apertura di “Chéries-Chéris”, festival del cinema gay di Parigi, “Bye Bye Blondie” non ha scandalizzato. «Ho subito annunciato che nel film non c´era sesso» ha detto la regista. «Non avevo bisogno di spogliarle per mostrare che Gloria e Frances si amano e si desiderano». Anche se le belle signore non sono mai nude il sesso in realtà c´è. E, pur molto pentita della sua bocca non riuscita, la bella Béart l´impegna spesso in baci appassionati sulle enormi e naturalissime labbra di Beatrice Dalle. (L. Putti, La Repubblica)
“L’omosesualità femminile è ancora un argomento tabù nel mondo del cinema”: in una videointervista Emmanuelle Béart spiega che questo è stato un fattore determinante nella decisione di girare Bye Bye Blondie – oltre all’amirazione per la sua collega di set, un’altra musa, l’attrice Béatrice Dalle. Girato tra Parigi, Nancy e Liegi con un budget di circa 4,5 milioni di euro e il supporto di Wild Bunch e Canal +, Bye Bye Blondie viene definito dal produttore Jean-Yves Roubin “una commedia romantica: da Baise Moi sono passati dieci anni e questa volta non ci saranno polemiche o censure”. Si annuncia come il film lesbico dell’anno.
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Sono riuscita a trovare questo film a Parigi. Ne vale veramente la pena, nella versione francese vi sono i sottotitoli in italiano, non capisco perche’ in Italia non sia ancora stato distribuito dal momento che fuoriesce dallo stretto circuito dei festival. Béart e Dalle splendide calate nel ruolo delle eterne adolescenti.