Una storia eccessiva, una sorta di Thelma & Louise sopra le righe, in cui all’amicizia si sostituisce l’omosessualità, alla stravaganza la follia, alla legittima difesa l’omicidio metodico e seriale. Se quel film si limitava a raccontare la fuga dalla banalità quotidiana, questo vuole mettere in discussione una intera condizione esistenziale. Così, tra un delitto e l’altro, si affacciano riflessioni sull’ambiguità del Bene e del Male, sul Silenzio di Dio, sul tema della Colpa e della Punizione. Non sempre il regista Michael Winterbottom è all’altezza delle sue ambizioni, eppure il film ha una indubbia forza: grazie alla fredda ironia, alle belle immagini on the road, al paesaggio inedito e ostile, ai dialoghi crudi ed intensi, alla efficace caratterizzazione dei protagonisti e dei personaggi minori. (Clarence.com)
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Se le storie lesbiche non possiedono contenuti strappalacrime, da fazzoletto per intenderci, non si è contente. Aimee’ e Jaguar lo adoro, eppure non pretendo che tutte le storie replichino l’amore sano e impossibile, di quella storia. Ora, a mio avviso è inutile risentirsi se un film racconta di percorsi devianti che fanno apparire le lesbiche come fuori di testa. Questa apprensione sembra alludere al terrore del giudizio eteronormativo. Ma chissenefrega che il mondo etero pensi quello che vuole. Anche loro hanno rappresentato storie di coppie scoppiate (vedi, Natural born killers), e noi sempre qui, no…ma non e’ una storia lesbica… No sono due malate di mente…ma che figura ci facciamo…. Ohhhhh, mica dobbiamo timbrare il cartellino!!!! E’ una storia! Punto e fine! coinvolge o meno, indipendentemente dallo stato mentale delle due protagoniste. E non e’ che se una soffre di mente non e’ abilitata ad amare una donna. E’ una storia d’amore ed e’ da persone con il paraocchi affermare il contrario.
come si fa a dire che non è un film lesbico? la protagonista è fuori di senno, probabilmente proprio a causa della fine di un amore con una donna, e attualmente il rapporto morboso che si crea è di nuovo con una donna, miriam. mi pare evidente.. non è detto che un film lgbt debba essere sempre per forza edificante e pieno di contenuti positivi militanti! la realtà è anche questa.. cmq è un film abbastanza improbabile e a tratti grottesco, non si capisce se volutamente o no, è abbastanza perdibile. e monster è un autentico capolavoro, rappresentazione romanzata di una storia vera peraltro, e non c’entra nulla con questo film: evitiamo paragoni surreali per favore 🙂
Buffo, come venga massacrato questo bel film, e ben recitato….mentre viene elogiato Monster che è stato copiato da questo film. Ovviamente perchè in questo non c’è la Theron….che zucche eh!!
E’ un film anche lesbo, ma soprattutto pieno di malattia mentale, solitudine, violenza (anche) psicologica..
Concordo, davvero inquietante!!
mi ha sconvolta
Non è un film lesbo, ha un suo significato e tutto quanto ma non mi è piaciuto per niente, morgause ha ragione: Disturbante…
film sconvolgente..troppo complesso…la protagonista mi ha fatto solo una gran pena…ma che cazzo c entra l amore lesbo?le due ragazze erzno unite dalla pazzia…dallo squilibrio…non ho visto niente di lesbo..boooh…contenta la regista….
CAPOLAVORO ASSOLUTO!
Di certo non adatto se si è in cerca di una storia lesbo romantica strappalacrime…in effetti che le protagoniste siano due donne è irrilevante e questo lo rende ancora più assoluto.
disturbante in ogni attimo.
questo è un film su una psicopatica serial killer, non una storia omosessuale, il fatto che la protagonista sia lesbica è secondario rispetto al tema del film.
mi piace moltissimo la sequenza iniziale in bianco e nero, con le espressioni di quella che sarà la narratrice della storia in seguenza divertente e fresca con una bellissima canzone di sottofondo “Walkin’ Back To Happiness” (Helen Shapiro), poi alcune canzoni dei cranberries, per il resto il film non mi ha interessata per niente.
Salut.