Il Buio nella mente

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Il Buio nella mente

Narra la storia di una dislessica (già questa è una rilevante “diversità”) che viene assunta come domestica da una ricca famiglia della provincia francese. Vive nel terrore di venire scoperta come analfabeta, e questa paura condiziona tutte le sue mosse. Fa amicizia con la postina del villaggio che, come lei, ha un passato poco chiaro (ha ucciso la figlia?) e si aggrappa a lei come all’unica persona che può accettarla e comprenderla per quello che è. Film interessante, ambiguo e volutamente aperto a diverse interpretazioni, anche a proposito della sessualità delle protagoniste. Il legame tra le due donne viene comunque presentato più come l’unica possibilità di comunicare con qualcuno che come una scelta di tipo sessuale.

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2 commenti

  1. l’attrazione sessuale tra le due protagoniste…meglio dire di sophie verso jeanne…io l’ho avvertita..ma forse solo perchè sono di parte…questo è il classico film che viene percepito in maniera diversa a seconda di chi lo guarda

  2. non so quanto sia giusto inserirlo nella categoria L ma…chi se ne importa..qui siamo di fronte a un gran film…dopo averlo visto,per un mese,non sono riuscita a pensare ad altro…mi era successa la stessa cosa nel leggere “il giovane holden”…mi è entrato nella testa e mi ha costretto a pensare al mio lato oscuro…SUPERLATIVO..e…isabelle huppert è GRANDE p.s.:fortunatamente il titolo della versione italiana è azzeccatissimo!

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La ricca borghese Catherine Lelievre assume la taciturna Sophie Bonhomme come governante nella isolata villa dove vive con la famiglia. La giovane è impeccabile, anche se non ha la patente e rifiuta di prenderla, e va in crisi se le si comunica qualcosa per iscritto: è analfabeta. Melinda, la figlia maggiore di Catherine, tenta di far breccia in Sophie ma invano. Unica amicizia per Sophie, che passa tutto il tempo libero davanti al televisore, è la postina Jeanne Marchal, tipo vivace e impiccione, che la coinvolge nella cernita e nella distribuzione dei vestiti usati in parrocchia, ma la istiga anche a ribellarsi. La presenza della spregiudicata Jeanne fa colpo sulla timida Sophie che la invita in casa, finché George Lelievre, che odia la postina perché gli apre la corrispondenza, non le proibisce di vederla. Le due giovani ormai intime, parlano dei loro trascorsi: pur essendo state accusate l’una di aver ucciso la figlioletta di 4 anni e l’altra di aver appiccato fuoco alla casa in cui è bruciato il padre, sono state rilasciate per mancanza di prove. Poi Melinda per caso scopre l’analfabetismo di Sophie, che anziché accettare i suoi inviti a prendere delle lezioni, la minaccia di rivelare la di lei maternità, captata spiandola mentre era al telefono col fidanzato. Dopo aver licenziato Sophie dandole una settimana per andar via, la famiglia Lelievre si riunisce davanti alla televisione per ascoltare e registrare l’opera “Don Giovanni” di Mozart. Improvvisamente attirato dal fracasso che Sophie e Jeanne fanno devastando la casa, Georges entra in cucina ma Sophie, che ha caricato il fucile da caccia, lo uccide; poi le due giovani uccidono sia Catherine sia i suoi figli Melinda e Gilles. Mentre Sophie rimette in ordine la villa, Jeanne ruba la radio stereo di Melinda e si allontana, ma muore in un incidente d’automobile. Un poliziotto, recuperata la radio stereo, trova incise insieme alla musica del “Don Giovanni” le parole sprezzanti e ciniche dette da Sophie e Jeann durante il massacro della famiglia Lelievre.

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