Dallo stesso autore di Bishonen!, un coloratissimo film sulla scena dei travestiti di Singapore. “C’era una volta una strada piena d’oscurità, di divina decadenza e sesso, di marinai, di risciò e di mascara, quasi un paese di fantasia… e c’era una ragazzina che viveva in un mondo di bugie innocenti, di banale ignoranza, cresciuta in un mondo d’amore, tra le rovine.” Saranno le Signore del Sin Sin Hotel ad insegnare a Lian ‘la ricompensa del make-up e il prezzo da pagare’.
Dice il regista: “La mia intenzione era di fare un film su amore, liberazione e libertà. Quello che è risultato alla fine è un misto di lussuria, seduzione, repulsione, indulgenza, intossicazione, infedeltà e intolleranza. Tutti e sette i peccati capitali. Poi però, vi si scopre un certo tipo di tenerezza, cordialità, innocenza, e, dopo tutto, dignità”. Nel ruolo della giovane e sprovveduta Lian troviamo Hiep Thi Le, resa famosa da Oliver Stone in Tra cielo e terra.
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