Maria Beatty, realizzatrice di famosi cortometraggi lesbici erotici-feticisti, è qui alla sua prima regia con un lungometraggio che conserva tutte le caratteristiche migliori dell’autrice. Negli anni 1920, Flora, una bella prostituta mantenuta da un celebre chirurgo, s’innamora follemente di Virgil, un cherubino fioraio di 20 anni con l’ambizioni di diventare pittore. Flora chiude Virgil a chiave dentro la sua casa, in un segreto salotto, per dargli la possibilità di dipingere come desidera. Gli offre tela e pennelli, lo veste con una preziosa stoffa cinese, lo vizia ogni giorno con raffinati pasticcini e lo lava cerimoniosamente e sensualmente. Virgil diventa nello stesso tempo il suo amante, suo figlio, il suo doppio, sua moglie e il suo giocattolo sessuale. Ma questo paradiso alla fine verrà distrutto…
Un film pieno di erotismo nero, un dramma che ci presenta un universo dove i generi si invertono e le barriere tra amore e possesso diventano molto flebili.
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