A Boston i due fratelli irlandesi Connor e Murphy McManus bevono, come ogni sera, al pub di Doc. Questi dice che sarà costretto a chiudere perché non può più pagare la tangente alla mafia russa. Quando due scagnozzi russi entrano nel locale per riscuotere la somma, i due irlandesi reagiscono e uccidono i russi. Paul Smecker, poliziotto incaricato delle indagini e oggetto di ironia perché omosessuale, ascolta gli irlandesi e poi li lascia andare, accettando la tesi della legittima difesa. A questo punto Connor e Murphy si sentono investiti del compito di combattere il crimine e convincono David Rocco ad unirsi a loro nell’opera di ‘pulizia’. Comincia allora una serie di cruenti omicidi, di fronte ai quali Smecker un po’ lascia correre un po’ indaga, ben sapendo chi sono i colpevoli. In chiesa Smecker confessa questo suo dilemma, e lì si trovano anche i fratelli irlandesi. In un conflitto a fuoco, Rocco viene ucciso e un boss arrestato. Al processo gli irlandesi entrano in aula e, nel nome di Dio, uccidono il malavitoso. Fuori, nel corso di interviste televisive, alcuni salutano i due come eroi e li chiamano ‘santi’
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Be’ forse 9 come voto generale è un po’ eccessivo, ma un bel 7 pieno se lo merita. Visto per curiosità sull’arciere tenebroso Norman Reedus, mi sono ritrovato con un Willem Dafoe strepitoso (come al solito, direi!). Evitate il sequel del 2009, lì Dafoe e il suo personaggio sono del tutto assenti, tranne un piccolo cameo finale.