Il successo di pubblico del primo “Bear City” del 2010 ha permesso al regista Douglas Langway di girarne un sequel, facilitato dal fatto che ha potuto riutilizzare parte del cast precedente ed ha avuto a disposizione un budget maggiore. Nel primo “Bear City” avevamo assistito al doppio coming-out del bel giovane Tyler, che scopre di essere gay e di essere attratto dagli uomini massicci e pelosi. Avevamo quindi seguito la nascita della storia d’amore tra Tyler e il molto più anziano Roger. Il sequel è ambientato due anni dopo il primo e poiché nel frattempo a New York il matrimonio gay è diventato legale, succede che Roger una notte coglie di sorpresa Tyler con una proposta di matrimonio, che Tyler accetta anche se in cuor suo non si sente pronto a un tale passo. I due decidono, chissà come mai, di festeggiare il loro addio al celibato passando un weekend a Provincetown, proprio durante la Bear Week, occasione che vede questa ridente località balneare presa d’assalto da migliaia di ‘orsi’. Accompagnano i futuri sposi i loro amici più stretti, Brent con il compagno Fred, che vuole girare un documentario sugli ‘orsi’, e Michael con il suo compagno Carlos. Il gruppo va ad alloggiare presso il Bed & Brekfast di proprietà della simpaticissima e chiacchierona mamma divorziata di Brent, Rose. Roger viene anche presentato ai genitori di Tyler, che dopo qualche comprensibile difficoltà, arrivano presto ad accettare e rispettare Roger ed il suo mondo. Durante la vacanza il gruppo di amici e’ continuamente circondato da orsi di tutti i tipi ( ciccioni, muscolosi, orsetti ecc.) compresi degli ex fidanzati , tutti iper-eccitati e dediti al cruising ed alla consultazione sul telefonino di Grindr. La stabilita’ delle coppie che compongono il gruppo, legate da vari gradi di apertura del rapporto, è cosi continuamente messa a dura prova, nei vari spostamenti tra feste in spiaggia, piste di discoteca e schiuma party. I nostri amici dovranno destreggiarsi nel fragile equilibrio tra amore e sesso e affrontare l’ansia dovuta all’incertezza dell’amore del proprio partner. Ma ovviamente il lieto fine e’ d’obbligo.
“BearCity 2 ” e’ una classica commedia romantica, che affronta con puro divertimento un argomento serio e attuale come il matrimonio e l’impegno nella coppia gay. I protagonisti sono un gruppo di uomini orsi, che vivono felici in un contesto dove non valgono i consueti canoni estetici che privilegiano chi è giovane, bello, magro e glabro. Ma a parte le apparenze, essi hanno gli stessi obiettivi e problemi sentimentali delle persone appartenenti a gruppi sociali più convenzionali. Questo può essere visto da qualcuno come un messaggio verso una eccessiva omologazione. In ogni caso questo film ha dialoghi divertenti, personaggi ben disegnati e bravi attori. E questo non è poco. Poichè’ il regista Langway aveva già dall’inizio pensato ad una trilogia, rimaniamo ora in attesa di sapere di cosa parlerà il prossimo episodio. (R. Mariella)
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I nostri bear sono maturati e uno dopo l’altro stanno mettendo la “testa a posto”, decidendo di impegnarsi nella loro relazione, suggellandola con il matrimonio. Ma siamo sicuri che la vita matrimoniale sia la scelta giusta per due uomini? Routine quotidiana, impegni di lavoro e nostalgia della vita single saranno le difficoltà che metteranno alla prova la tenuta delle tre coppie protagoniste. In questo seguito si è scelto di affrontare un tema più “sociale” come l’impegno matrimoniale, e questa scelta incide sul tono del film, più riflessivo ma meno divertente del primo. Non mancano i momenti teneri, bella l’atmosfera solare del festival ursino, e la sintonia tra gli attori è evidente, ma alcune gag sono un po’ riciclate (lo zio Mel, stavolta alle prese con uno schiuma party). Tanto pelo, tanta barba e tanta ciccia, un padre che si chiede perchè continuino a chiamarlo daddy, un finale a sorpresa, ma soprattutto tanto orgoglio bear.