Varie
Enrichetta (Maria Grazia Buccella), una contadinella ciociara che vive nel paesino di Copparola di Sotto, sta lavorando nei campi quando una lussuosa e antiquata decapottabile nera si ferma a chiedere informazioni: è l’auto di Silver Boy (Carlo Giuffrè) artista di avanspettacolo, reclamizzato come “l’ugola d’oro di Caltagirone” e “l’ultimo esponente della canzone melodica”, che con la sua compagnia batte i teatri più scalcinati della provincia italiana, mettendo in scena uno spettacolo di canzoni e balletti accompagnato da cinque ballerine, la soubrette Marisa do Sol (Mariangela Melato) e il coreografo gay Danilo (Pippo Franco).
La sera stessa Enrichetta assiste allo spettacolo, rimanendo fatalmente sedotta dal fascino che il cantante, in abiti argento e capelli impomatati di brillantina, emana cantando il suo intramontabile cavallo di battaglia Tre rose. Enrichetta, abbandonata la sua vita di contadinella e perpetua del parroco locale, entra a far parte della compagnia come ballerina, con la complicità del coreografo Danilo che l’aiuterà a spacciarsi per svedese bionda. Silver Boy, infatti, la nota subito, esclamando entusiasta: “Questa ragazza ha il ballo nel sangue: basta guardarla!”.
Enrichetta verrà così ribattezzata Erica dallo stesso Silver Boy e, sorpresi dalla pioggia in aperta campagna durante un caldo pomeriggio estivo, si rifugeranno in un casolare dove lei gli si concederà, non senza qualche remora (“questo non è amore, ma febbre dei sensi”).
Ma la soubrette Marisa do Sol, trama vendetta e facendo credere a Silver Boy che Enrichetta lo abbia tradito con Fernando (Spiros Focás), riesce a farla cacciare dalla compagnia proprio nel momento in cui avrebbe dovuto sostituirla nel momento del Coroccocò, duetto tra Silver Boy e la soubrette in cui travestiti da gallo e gallina, interpretano la parte degli animali da cortile in scena.
Ma per Enrichetta “Erica” non tutti i mali vengono per nuocere: viene infatti ingaggiata nella meno scalcinata compagnia di Farfarello (Luciano Salce) e Pola Prima (Franca Valeri), il primo un comico che affida la propria popolarità a doppi sensi volgarotti e a continui strafalcioni, la seconda una soubrette attempata atteggiata a diva. Farfarello ribattezza nuovamente Enrichetta, che diviene finalmente Erika Rikk.
Caduto in disgrazia a causa del suo amore per Enrichetta, Silver Boy torna a cercare la sua amata, a cui dedica stucchevoli poesie in rima e con cui progetta un radioso avvenire artistico. Ma un nuovo malinteso li porterà nuovamente a separarsi.
Enrichetta, concentra tutte le sue energie nella compagnia di Farfaello ed è ormai destinata a diventare la prima donna del varietà, andando a sostituire l’infortunata Pola Prima che decide di abbandonare le scene, quando il boicottaggio della vendicativa Marisa Do Sol, spinge Enrichetta a riabbracciare il ferito Silver Boy, e ad abbandonare così il sicuro successo in favore dell’amore.
CRITICA
Basta guardarla, considerato oggi un classico della commedia all’italiana e secondo alcuni critici il più riuscito nel rappresentare l’ambiente dell’avanspettacolo, alla sua uscita fu totalmente ignorato dalla critica italiana che non lo degnò di alcuna nota, mentre in Francia ebbe gli onori della prima pagina dei Cahiers du Cinéma.
Il film rappresenta infatti uno sguardo ironico nell’ambiente povero, che contorna l’ambiente dell’avanspettacolo e ha un tono parodistico nei confronti del romanzo popolare e il giocoso rimando, sia nei dialoghi al di sopra delle righe, sia nei fermo immagine con didascalia, ai fotoromanzi allora molto in voga.
In questo scalcinato mondo, vediamo ritratte le figure caratteristiche che lo animano, dei personaggi quasi da fumetto, con un loro abbigliamento standardizzato, se non un vero e proprio costume e un loro pseudonimo ad effetto: Silver Boy, con il suo completo color argento, i capelli impomatati, lo sguardo languido è il cantante melodico; Farfarello, con i suoi doppi sensi volgarotti, l’abbigliamento da viveur, i suoi continui strafalcioni, è il comico; Pola Prima, con i suoi atteggiamenti e la sua parlata da diva, è una attempata caricatura di Wanda Osiris che canta Piramidal, esplicita parodia di Sentimental…
Il film gioca anche con il romanzo popolare, gli amori poveri, le aspirazioni di ascesa dal mondo contadino inurbano, alla gloria degli scalcinati palchi dove si esibisce la compagnia di Silver Boy, che agli occhi ingenui di Enrichetta appare come un luminoso e irraggiungibile Olimpo contornato di scintillanti divinità. Ciò è evidente nell’utilizzo di uno stile da fotoromanzo: i fermo immagine con didascalie sopra le righe, le frasi fatte di Enrichetta, i contormi ridicolmente melodrammatici.
CURIOSITA’
La parte di Farfarello doveva inizialmente essere interpretata da Ugo Tognazzi poiché era in uso che i film dell’epoca dovessero avere nel cast almeno un attore famoso, un divo del genere, ma avendo Tognazzi rinunciato alla parte, questa fu interpretata da Luciano Salce.
Il film contribuì a lanciare l’esordiente attrice Mariangela Melato, proposta a Luciano Salce da Carlo Giuffrè per la parte di Marisa do Sol, la spagnola di Milano, al posto di una anonima brasiliana. L’attrice però pare voler ripudiare questo titolo dalla propria carriera, poiché non lo inserisce mai nella sua filmografia.
(Wikipedia)
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