Dal regista di “Fit” un altro coinvolgente e crudo dramma musicale, ricavato dall’omonima piece teatrale dello stesso regista, un duro ritratto delle potenzialità e del dolore umano. J.J. è un aspirante M.C. coinvolto in pieno nel turbinio della scena musicale urbana. Possiede l’abilità, la capacità di rima e l’energia necessaria. Ma deve superare alcuni ostacoli sulla via del successo. E’ bianco, viene dalla campagna ed è gay. J.J. è deciso a fare il suo coming out sul palcoscenico delle finali degli Urban Slam, portando con sè il suo ragazzo Orlando come supporto morale. Gli Illford Ilmanics sono al vertice del successo, con la loro destrezza, carisma, sex-appeal e un selvaggio mordente. Rimangono scioccati quando, un’ora dopo l’esibizione, scoprono di essere stati squalificati. Il fatto che J.J. si sia dichiarato gay mette altro sale nella ferita, e mentre J.J. si sta esibendo sul palco, i frustrati Illmanics si vendicano con Orlando, pestandolo così violentemente da procurargli un danno cerebrale permanente. Un programma di riconciliazione con la vittima porta J.J. ad un faccia a faccia con gli aggressori di Orlando. Vengono così tutti trascinati in un’orbita dalla quale sembra impossibile uscire… Splendide interpretazioni (sia sul palco che fuori) del giovane cast di Beadle-Blair insieme a nuovi volti che danno profondità a tutti i personaggi. Quello che inizia come una viscerale e martellante storia finisce in una più sfumata contemplazione della mascolinità e di quanta strada dobbiamo ancora fare per proteggere noi stessi e gli altri.
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