Ancora un film di questo amabile regista sull’educazione sentimentale. Tipico film francese, fitto di dialoghi e di situazioni di vita ordinaria che servono a farci conoscere il carattere e lo sviluppo psicologico dei personaggi. Come quasi in tutti i suoi film anche in questo non manca il personaggio omosessuale, che questa volta è una lesbica impenitente e simpaticissima. Purtroppo la critica non ha apprezzato molto questo film, considerandolo ripetittivo e senza quei lampi di genialità che avevano caratterizzato i precedenti film del regista. A noi è comunque piaciuto.
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Meno divertente del precedente ”l’appartamento spagnolo”, mi è piaciuto poco. Troppo confuso, insicuro e a tratti nevrotico il protagonista, su cui è incentrato il film
Che dire: il protagonista è una persona che ha paura della sua ombra e che non riesce a difendere le sue posizioni e per questo nonostante riesca facilmente a costruirsi delle storie, allo stesso tempo molto rapidamente le rovina irrimediabilmente. Personaggio noioso e antipatico. Il film poteva dare di più …
E’ la continuazione di “L’appartamento spagnolo” ma un po meno corale.
Qui si segue un pezzo di vita di Xavier diviso da esperienze lavorative e sentimentali.
La storia di questo insicuro uomo è fatta apposta per accattivarsi la nostra simpatia.
Molto godibile la scena in cui l’amica lesbica fa la sua fidanzata al cospetto del nonno, con altrettanto divertente vendetta, vissuta molto meno bene dal nostro Xavier.
Brave le attrici eccetto la Tautou, noiosa e melensa a ripeterci “Amelie”.
Un film veloce, divertente, con qualche banalità x una serata spensierata.