Colpita da paralisi totale, Julia (Heather Rose, anche sceneggiatrice e veramente handicappata) può muoversi solo su una sedia a rotelle e comunicare attraverso un sintetizzatore vocale. Quando conosce Eddie, un vicino dalle attività poco limpide, se ne innamora e decide di sedurlo. Le contende l’uomo Madeleine, l’infermiera che la veste, la alimenta, la porta alla toilette. Ma il duello non è impari come si potrebbe credere. Il pregio del film è di vedere l’handicap non dall’esterno, cioè dalla menomazione fisica, ma dall’interno, dallo spirito che anima nel profondo il personaggio. Film bellissimo, commovente, fin troppo politically correct. Piacevolissimo il ritratto di una lesbica ubriacona che è anche l’unica capace di amare disinteressatamente. Da vedere.
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