Assume Nothing

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Assume Nothing

Un’esplorazione e una celebrazione della vita di cinque varianti di genere neozelandesi. Assume Nothing si pone la domanda: ‘E se maschile e femminile non fossero le uniche opzioni possibili? Come si esprimono i generi alternativi attraverso l’arte?’ Utilizzando le bellissime fotografie di Rebecca Swan delle varianti di genere neozelandesi come punto di partenza, questo affettuoso, divertente e genuino documentario scava sotto la superficie per osservare le vite di cinque artisti maori, samo-nipponici e pakeha-europei di generi sessuali alternativi. Così come il rapporto fra Rebecca Swan e i soggetti delle sue fotografie è limpido e cattura per la loro bellezza e la loro forza, Assume Nothing tira fuori il meglio dai suoi protagonisti trattandoli con affetto ed empatia. Il risultato è una gioiosa e positiva celebrazione della vita dei transgender, messa insieme con una sorta di collage di Super 8, divertenti film animati, foto di famiglia, parti del corpo e teoria di genere. (LLGFF, tr.GB)

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https://youtube.com/watch?v=4ISC6aJddYs%26hl%3Dit_IT%26fs%3D1

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Many of us assume that there are only two genders and that being female or male follows from the sex of our biological bodies. Focusing on the art, photography and performances of four “alternative” gender artists Assume Nothing poses the questions: “What if “male” and “female” are not the only options? How do other genders express themselves through art?” Assume Nothing takes its title from the work of renowned NZ photographer Rebecca Swan’s book “Assume Nothing” (2004), which reveals an extraordinary diversity of gender identity from the Pacific region and beyond. Assume Nothing creates “living” portraits of four artists featured in Swan’s work, woven together by a portrait of Swan herself as an artist, blurring the conventions of documentary, animation, drama and gender in the process. Written by Kirsty MacDONALD

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