Forse il peggior film di Clint Eastwood, regista e protagonista, dove sembra che si sia impegnato più nell’evitare controfigure per le ripetute acrobazie alpinistiche che in altro. Diviso malamente tra il genere spionistico (quasi ridicolo) e il cinema d’alta montagna, offre il meglio di sè proprio nelle naturistiche scene d’arrampicata. Il protagonista (Clint Eastwood) è un killer governativo in pensione che per vendetta accetta un’ultima impresa omicida: deve individuare e colpire il bersaglio che si nasconde tra i componenti di una scalata sull’Eiger a cui potrà partecipare in quanto ex scalatore. Il finale sembra comunque contraddire l’incipit. Tra le spie compare anche (con poca giustificazione) un personaggio gay (sembra uscito da “Il vizietto”), Miles Mellough (Jack Cassidy) che si diverte a chiamare il suo cagnolino “Faggot” (Finocchio nel doppiaggio italiano). Nel primo incontro col protagonista (Clint Eastwood) questi lo assale dicendogli che “… tu hai una malattia inguaribile e ti manca il coraggio di ammazzarti” e poco dopo dirà all’amico e protettore di Miles che “non mi piace averti accanto perchè mi fa paura… se ti avvicini ancora a me ti ammazzo”. Naturalmente Miles farà una brutta fine, come comandavano le omofobe direttive hollywoodiane di quell’epoca.
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Visto ieri sera su la7. Magari avessi evitato! Film terribile, forse uno fra i peggiori mai visti. Eastwood nella parte del macho omofobo, ma insegnante d’arte al college!, è inguardabile e imbarazzante. Si salvano solo le scene girate nel Grand Canyon. Evitate, gente evitate.