Seppur con alcune ombre, questo film è un’interessante riflessione sul rapporto tra l’attore e la maschera che indossa, tra la realtà di tutti i giorni e il palcoscenico, girato in modo sobrio ed in alcuni casi molto interessante, come nel piccolo piano-sequenza finale con un carrellata sui volti degli attori, contenti di non dover più recitare la vita di altri. (L. Leone/Cinemavvenire) – Buenos Aires, 1952. Durante la veglia funebre di un capocomico, una compagnia teatrale elabora un’idea: in una lucida ed esilarante follia, decidono di recitare nella vita reale, non più a teatro, recitando i ruoli dei parenti nelle veglie funebri. Un giorno, recatisi ad una veglia, scoprono che il defunto non aveva amici né parenti che possano ereditare le sue ricchezze: per gli attori è l’occasione per poter rappresentare il loro capolavoro…
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multo buono