Toccante ritratto di una adolescenza difficile, tra bullismo omofobico, madre ostile, solitudine e il desiderio di scoprire e vivere la propria sessualità. Momenti di vita non facili, che molti omosessuali, in questo caso una giovane lesbica, hanno probabilmente passato e cercato di dimenticare. Ashley Collins sta cercando di scappare. Sebbene ogni giorno sogni di baciare appassionatamente un’altra ragazza di 17 anni, in realtà non ha amiche, non riesce a comunicare col mondo esterno, come se fosse tagliata fuori da tutto. Cerca di nascondere i piccoli tagli sulle sue braccia con magliette dalle maniche lunghe. Cerca sempre di nascondersi. Vincent, lo psicologo della scuola, non riesce a farla parlare, figuriamoci ad aiutarla. Sua madre, Stacey, è più concentrata sulla bottiglia e passa il suo tempo a fissare le foto del marito perduto, una perdita di cui incolpa Ashley. Ashley pensa che qualcosa potrebbe cambiare dopo il suo incontro con la giovane Vicky: si sono baciate e si sono tagliate reciprocamente il palmo della mano per scambiarsi il sangue. Ma per Vicky è una cosa troppo diffcile da gestire e Ashley torna in depressione. Pensa che non riuscirà mai ad entrare in intimità con qualcuno e si sente sempre più isolata. Un giorno viene insultata e picchiata da degli ex compagni di scuola per i tagli che si fa. Vorrebbe sempre fuggire ma non può. Vorrebbe non sentire più i gemiti di Stacey con la sua ultima scappatella che le arrivano attraverso la parete della stanza. Non può nemmeno scappare dalle diaboliche proposte di Bill per interiorizzare il suo dolore. Fino a quando incontra Candice, una donna più anziana di lei. In una chat online Candice riesce a strappare ad Ashley un sorriso che non aveva mai fatto prima. Nasce tra loro un intenso legame. Candice sarà la salvezza di cui Ashley ha bisogno? Riuscirà Hashley ad avere ancora fiducia in qualcuno?
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Non male come storia peccato che il film sia un pò lentino e non ci siano molti dialoghi forse questo ha un pò penalizzato la pellicola. La storia sul finale sarebbe stato meglio approfondirla di più e creare complicità, mi piace quando le storie hanno un’evoluzione.