Il film, della regista e antropologa Élaine De Latour, racconta una feroce storia d’emigrazione e sogni infranti sulle sponde di un’Europa che nulla vuole sapere delle tragedie e delle culture che esistono a sud del Mediterraneo. Otho e Shad sono approdati illegalmente in Spagna, fuggendo dalla guerra civile alla ricerca di un sogno: quello di poter tornare a casa da eroi, come i guerrieri delle leggende popolari, provvedendo vittoriosi alle loro famiglie. Il viaggio di Otho s’interrompe subito: arrestato e deportato torna a casa nella vergogna, ridotto un paria a causa del suo fallimento. Shad viaggia prima in Inghilterra e poi a Parigi, scontrandosi con leggi e culture per lui aliene, in cerca di un passaporto e di un visto che rendano la sua presenza legale. Per ottenerli è disposto a tutto. Il suo destino s’incrocia con quello di due donne bisessuali, Tango e Olga, invischiate in giri poco leciti… La De Latour, al suo secondo lungometraggio, fa leva sulla sua formazione di antropologa, investigando con piglio documentaristico e una forza che molti hanno paragonato a quella di Pasolini, le mille ragioni e conseguenze dei grandi flussi migratori. Accolta trionfalmente alla Berlinale la pellicola è stata definita da Variety: «energica, acuta, vibrante». (A.D., L’Arena)
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