Enrico Russo è un uomo in apparenza distinto e rispettabile che amministra condomini. In realtà Enrico nasconde un terribile segreto: adesca bambini a scopo sessuale e poi li uccide. Il caso è nelle mani della dottoressa Polito, una psichiatra, e del commissario Masciandaro che da tempo sono sulle sue tracce. Un giorno, Enrico incontra Andrea, un bambino di sette anni che risveglia in lui un istinto paterno e che potrebbe essere simbolo di riscatto. Tuttavia l’istinto prende il sopravvento sulla ragione e la vita di Andrea è messa in serio pericolo… (Cinematografo.it). Un film su un tema scottante che non riesce a trasformare in riflessione cinematografica. Lo stesso soggetto è ambiguo: pedofilo, vendicatore o serial killer? E, nel caso, perché appesantire con tutte queste possibilità messe insieme? Come serial killer è più ridicolo che credibile. Come vendicatore rasenta l’assurdo. Resta il tema della pedofilia, con le modalità di cattura della preda, il tipo di preda che viene scelto, il tentativo di indagine psicologica sulle cause e sul comportamento, ma tutto presentato in forma piatta e didattica, forse adatto a venire utilizzato, come sembra sia stato richiesto, nelle scuole e nelle questure, ma assolutamente fuori luogo in una sala cinematografica. Da comica la scena risolutrice finale.
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Forse perché i bambini sono maschi… i pedofili possono essere etero, omo, o bisessuali, lui era omosessuale…
…Non capisco perche inserire questo film, in una lista di film Gay, La pedofilia con l’omosessualità non ha nulla a che fare..