“Angora ranch” è una divertente commedia dedicata ai gay ultra-quarantenni che ancora credono nelle favole ed ai ragazzini in cerca di un paparino da amare. Il ruolo del principe azzurro è qui impersonato dal biondo ventenne Justin (lo splendido Thomas Romano). Suo padre, che vuole per lui una carriera nell’agenzia pubblicitaria di famiglia, lo costringe a mettersi in viaggio per fare una presentazione di lavoro. Ma lungo la strada per Austin (Texas), Justin ha un incidente d’auto nel tentativo di evitare un coniglio bianco. In cerca di aiuto bussa alla porta della fattoria di Jack, un quarantaseienne ben conservato, con pizzetto brizzolato (interpretato dallo stesso regista del film, Paul Bright) che si è ritirato in quel posto sperduto, assieme al suo anziano padre, dopo la morte per un incidente del suo compagno. Per hobby Jack si prende cura dei conigli che i bambini non vogliono più e il suo preferito è proprio Benny lo splendido coniglio di angora bianco. Il padre di Jack, alternando momenti di confusione mentale a momenti di grande lucidità, capisce che Justin sarebbe il tipo perfetto per Jack, quindi fa di tutto per trattenerlo per la notte, mettendo cosi in imbarazzo suo figlio… segue sulla scheda
Effettua il login o registrati
Per poter completare l'azione devi essere un utente registrato.
Si, l’idea di letteratura di conforto rende bene. Uno di quei film da guardare quando credi che tutto vada a scatafascio. Tira su il morale grazie al suo happy ending.
Bravo “Nerone”, ricordiamo ai radical chic che Liala ha venduto di più dei vari Moravia e Pasolini.Forse anche le Servette (maiuscolo) hanno un cuore ! E poi Semel in anno licet insavire.
E’ talmente brutto (per sceneggiatura, recitazione e colonna sonora) che non ci sono parole adatte per descriverlo.
Se non avete proprio niente da fare, allora quardatelo.
Film che definirei come letteratura di conforto, come i racconti di Liala. Adatto a chi non ne può più di film in cui il personaggio gay si ammala e muore (nel migliore dei casi).