Il film racconta di François, un regista di mezza età, che vuole fare un film sperimentale tutto concentrato sui tabù e il piacere, in particolare quello tra donne. Così parte con delle audizioni per scegliere delle ragazze che siano disposte a farsi eccitare davanti alla telecamera. Molte ragazze diranno di no, ma altre sembrano molto desiderose di spogliarsi e darsi piacere, da sole o in compagnia di altre ragazze, mentre la telecamera gira. Una delle scene più interessanti sarà quella tra due donne le cui mani fanno cose innominabili sotto la tovaglia di lino durante una cena a tre in un ristorante molto scic, e non pensate che la cameriera non se ne accorga. Si capisce subito che il film intende scioccare lo spettatore, e senz’altro ci riesce, ma forse non è sufficente per la completa riuscita del film, che risulta quindi povero di sostanza. Naturalmente è della serie “lesbo per etero”. Tra parentisi, dimenticate qualsiasi riferimento al quasi omonimo film di Louis Buñuel del 1962 (una splendida commedia surrealista, dove si otteneva il massimo della libido con sottili suggestioni).
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