Il film ci riporta indietro nella Vienna degli anni ’50 e ’60, quando non era proprio un bel vivere per le donne lesbiche. Tuttavia le lesbiche c’erano e il documentario ci racconta come vivevano, dove s’incontravano, come si vestivano, ecc. ecc. attraverso i ricordi delle tre anziane protagoniste. Un interessante esempio di storia orale, anche grazie alla vivacità e alla schiettezza delle protagoniste. Nel tentativo di ricostruire le “storie della (in)visibilità lesbica nella Vienna degli anni ’50 e ’60”, Verliebt, Verzopt, Verwegen fa un salto nel passato di una città allora grigia ed antiquata dove la sottocultura gay era principalmente maschile. Un’epoca di cui, come nel caso dell’Italia, mancano testimonianze e documenti filmati, prodotti solo successivamente con l’esplosione del Femminismo. Un vuoto storico e visivo a cui le registe hanno creativamente ovviato ricreando modellini della città che ben trasmettono l’austerità del periodo. Le donne lesbiche di quella generazione, pur essendo oggi ben presenti nella politica, nella cultura e nel mondo degli affari, sono ancora reticenti a raccontare le loro esperienze, ma le tre voci che hanno accettato di farlo riescono a comunicare in modo divertente e ironico la scoperta e l’affermazione della loro identità. (Migay 2010)
Effettua il login o registrati
Per poter completare l'azione devi essere un utente registrato.
Condividi