È giovane, indipendente e si batte perché le diversità diventino uguaglianze. Ha vitalità, entusiasmo, qualche giustificato manierismo da nouvelle vague e quello spirito cinefilo che gli ha permesso un piccolo trionfo personale alla Mostra di Venezia, in più lotta per mitizzare, fingendo di smitizzarlo, l’amore di ogni ordine e specie, ma dividendo bene i ruoli dei tre sessi. L’ha scritto e diretto l’australiana Emma-Kate Croghan, che racconta un giorno qualunque all’università di Melbourne, dove si incrociano le vite, gli studi, le illusioni, i cappuccini e i sospiri di cinque studenti, tre ragazze tra loro variamente legate e due ragazzi. Sarà un puzzle sentimentale etero ed omosessuale, ma non si vive di romanticismo a tempo pieno: ci sono anche la burocrazia degli esami, le multe, la morte di un professore che divora ciambelle, il problema di una casa da dividere con un terzo inquilino, una festa da organizzare e principi e principesse azzurre da trovare e ritrovare. (Maurizio Porro, CdS)
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Uno dei primi film di Radha Mitchell, magnetica nel suo amore per una distratta Frances O’ Connor. Nell’ insieme la storia verte sulla rappresentazione di un microcosmo universitario di fine anni 90′, senza gloria ne lodi. A tratti noiosetto, una specie di giovani,carini e disoccupati in salsa queer.