Una performance a tratti teatrale della “mise en abîme” della storia nella storia che incornicia enigmatiche vicende del primo dopoguerra entro ricostruzioni paradigmatiche dei nostri tempi. La trama gioca a nascondino tra vite reali e sofisticazioni narrative su un supposto intrigo d’amore omosessuale-platonico ma per l’epoca ugualmente inammissibile, dagli inaspettati risvolti politico-intellettuali, intrecciando personaggi locali con il gruppo di intellettuali habitué di Taormina nel primo ‘900, tra cui Andrè Gide e Jean Cocteau – ritratti in rari e suggestivi footage d’archivio. L’oscura vicenda viene consegnata giocoforza nelle mani della giovane protagonista Danielle Russo (Olivia Magnani), giornalista letteraria apparentemente inviata in Sicilia da Parigi per un approfondimento sui soggiorni taorminesi di Truman Capote. Ma presto una serie d’indizi le saranno misteriosamente recapitati per spronarla a squarciare il velo di comode dissimulazioni riguardanti una storia che, come finirà per scoprire, le appartiene oltremodo. La dimensione prettamente letteraria è ereditata dal romanzo omonimo scritto da Vanni Ronsisvalle, da cui è liberamente tratta la versione cinematografica. (Maria Rosaria Cerino, Taormina Film Festival)
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