E’ un film grottesco che si richiama alle favole sanguinolente per bambini (cappuccetto rosso, Hansel & Gretel) ribaltandone la morale, con riferimenti culturali al cinema di Almodovar e Fassbinder. Dal nostro punto di vista racconta una storia di caming out adolescenziale. Un ragazzo che ancora non sa cosa è, e cosa vuole, ha una disgraziata storia eterosessuale che lo porta a compiere un delitto gratuito, e inaspettatamente, trova ciò che veramente vuole nel rapporto schiavo-padrone con un orco. Purtroppo la favola non è a lieto fine, perchè a causa delle sue colpe e relazioni precedenti, il ragazzo non potrà vivere felice e contento col suo orco. La morale che io vi leggo è che si può trovare appagamento e amore per vie strane e inaspettate, e che non è sempre detto che il brutto orco sia più cattivo della bella ragazzina bionda. (R.M.)
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Un film inaspettatamente bello, intrigante e molto interessante, mi ha colpito molto la storia di questo particolare amore, che sfocia in follia pura, irrispettoso della vita umana e arrogante. Il diavolo è la donna o il carceriere? l’assassino è un’insensibile idiota senza cervello o una persona con dei sentimenti? Tante riflessioni da fare alla fine di questo bel film di Ozon, che ho preferito a molti altri!
Uh, che bella favola! anche io voglio conoscere un orco come Manojlovic…
Ha diversi livelli di interpretazione questa gran bella favola raccontata da Ozon, dove l’orco è assai meno brutto e pericoloso di quanto ci hanno fatto credere da bambini!
Guasta tutto il tragico finale; forse Ozon ha voluto rassicurare i benpensanti!