L' Altra altra metà del cielo... Continua

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L' Altra altra metà del cielo... Continua

In questo nuovo appuntamento con il mondo lesbico romano, soggetto delle interviste condotte dalla Annibali, si assiste ad una forte maturazione rispetto alla prima parte de “L’altra altra metà del cielo”, sia da un punto di vista di soggetti che di tematiche, oltre alla crescita riscontrabile su un livello più tecnico.
Come nel primo documentario, a condurre le interviste è la stessa Maria Laura Annibali, che a sua volta si espone in prima persona ponendosi alcune domande e cercando di dare e darsi delle risposte. Il taglio delle interviste è decisamente più adulto: si passa da un primo momento in cui quasi si faceva fatica a pronunciare la stessa parola “lesbismo” a discorsi consistenti come l’omogenitorialità, sessualità e fascismo, carriera professionale e omosessualità. Contemporaneamente, assistiamo ad un decurtamento dell’argomento politico, probabilmente già pienamente esplorato nel corso del primo documentario, grazie al contributo di Edda Billi. E’ palpabile il desiderio, più che ribadire certi concetti sicuramente importanti, di affrontare nuovi argomenti, anche scottanti e sicuramente di forte attualità. Per questo il ventaglio delle intervistate è quasi completamente rinnovato. Soltanto Imma Battaglia era già comparsa nel primo capitolo de “L’altra altra metà del cielo”, probabilmente in virtù del fatto che la stessa Maria Laura Annibali l’aveva definita un’icona lesbica, un modello di vita a cui poter aspirare. Per quanto riguarda le altre donne presenti nel documentario, si va da due giovanissime ragazze (Alessia Piccinini e Caterina Bellincampi), che con molta freschezza raccontano le loro esperienze, parlano delle loro aspettative e mettono a nudo i propri sentimenti, a donne più mature, come Lidia Borghi, che ci parla dell’amore omosessuale ai tempi del fascismo, Anna Chiara Marignoli, che ci racconta della sua vita di insegnante di scienze motorie di giorno e discotecara di notte, Cristina Santos, che ci dice la sua sulle differenze tra le donne orientali e quelle italiane, e Benedetta Emmer, che ci parla del suo desiderio di diventare mamma e della sua gravidanza. Così, dopo essere riuscita a portare “L’altra altra metà del cielo” nelle scuole, Maria Laura Annibali prosegue, avvalendosi della collaborazione di Laura Valle, nell’indagine sul mondo lesbico, che sicuramente di cose da dire ne ha. E, promettono, non si fermeranno qua. (G.Borghesi)

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Un commento

  1. De La Croix

    Uno splendido documentario sul cosa significa “essere lesbica in Italia”. Storie personali che si intrecciano e si estendono avendo tutte un filo conduttore comune: la capacità di trasmettere serenità ed equilibrio.
    L’ho guardato avendo un sorriso sul volto per tutto il tempo. Davvero piacevole e interessante.

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“…Le donne, per le donne e con le donne, sono il cuore della seconda opera di Maria Laura Annibali, ‘L’altra altra metà del cielo… Continua’ (Italia, 2012, 45′), con il montaggio di Michela Masciello e la regia di Laura Valle, documentario dedicato al tema dell’omosessualità femminile, ma in realtá alla normalitá e all’unicità di chi – come dice una delle intervistate – ‘È lesbica, tra le tante altre cose’.
E assolutamente uniche e nello stesso tempo normali sono le immagini di sè che queste donne riescono a tessere, in una pluralitá di voci narranti, che in realtá diventano una voce sola, nello stesso tempo garbata e forte, seria e ironica, leggera e incisiva, felice e dolorosa: una voce gioca sul racconto della propria fecondazione ‘non assistita’ e sulla scelta di fare un figlio da sola, forte però di una rete solidale femminile fatta di famiglia e relazioni amicali, che ci ricorda che proibire a una madre di fare un figlio e di abortire sono due facce della stessa violenza; le fa eco un’altra, che si erge dalle comode macerie delle mura domestiche per affrontare la doppia discriminazione di essere donna e lesbica, con pudore e determinazione. In controcanto, ecco una giovane piratessa, condannata ad arrivare sempre a quei tre millimetri lá, quelli che separano due donne dal primo bacio, per poi scoprire che le italiane stuzzicano senza mai compiere il primo passo. E infine il canto corale di due ragazze, orgogliosamente per mano davanti alla scuola, che ammettono con consapevolezza che ‘se hanno preso poche batoste nella vita’ per la loro omosessualitá, se possono esibirla con sfrontata esuberanza, questo fatto deriva da tutte quelle che hanno preso le donne che hanno lottato prima di loro per i diritti di tutte….” (Micaela Clemente)

“Quarantacinque minuti non sono bastati a colmare vent’anni di silenzio: con queste parole è la stessa Maria Laura Annibali, all’inizio de “L’altra altra metà del cielo… continua”, a spiegare il perché di questa “seconda parte” del suo viaggio nel mondo lesbico italiano.
Come già tre anni fa in “L’altra altra metà del cielo”, anche in questo secondo capitolo la sceneggiatrice è protagonista di una serie di interviste a donne accomunate dalla scelta lesbica ma provenienti da mondi ed esperienze di vita molto diverse tra loro.
Ci sono due giovanissime studentesse determinate a far diventare la loro storia l’amore della vita; una mamma, Benedetta Emmer, che ha avuto la sua bambina con l’inseminazione artificiale; Cristina, di origini cino-portoghesi che racconta gli incontri con le donne italiane; una studiosa di storia che riflette sul modo in cui il secolo scorso ha vissuto il lesbismo e le tracce rimaste; Anna Chiara Marignoli, organizzatrice di eventi nelle discoteche romane; e Imma Battaglia, leader storica del movimento GLBT.
Interviste sincere e appassionate, scorci di vita che Maria Laura Annibali raccoglie in un documentario formativo e propone al pubblico nel suo tentativo di capire e “inquadrare” il mondo lesbico italiano oggi. In attesa di una parte tre.” (Carlo Griseri, Cinemaitaliano.info)

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