Film che ha appassionato moltissimi gay in tutto il mondo e che ha rivelato l’attore Leslie Cheung, diventato subito un’icona gay. Negli anni dell’invasione giapponese , Douzi (Leslie Cheung) diventa una star dell’opera di Pechino, specializzandosi in parti femminili. Il suo sodalizio, sulla scena come nella vita, con l’attore Shitou, si incrina quando quest’ultimo sposa la prostituta Juxian e si spezza definitivamente nel 1966, durante la rivoluzione culturale. É un affresco storico che descrive perfettamente la violenza che si nasconde dietro il formalismo dei comportamenti e dietro le passioni sotterranee (vedi l’amore assoluto anche se mai dichiarato di Douzi per l’amico). Da sottolineare la bravura del regista nel rappresentare le ambiguità del palcoscenico e la complessità dei meandri del desiderio.
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Solo una parola: capolavoro.
E’ un film che ho amato dalla primissima volta che l’ho visto… merita di essere visto, personalmente lo considero uno dei più bei film provenienti dall’oriente che io abbia mai visto.
Bello, consiglio anche The king and the clown (coreano) sullo stesso genere .
Splendido e per chi ama la cultura cinese è paradisiaco. Può risultare un po’ pesante ma ricalca il tremendo periodo che la Cina ha vissuto in quegli anni.
Un grande amore taciuto per il compagno di recitazione e mezzo secolo di storia cinese vissuti da due attori dell’opera di Pechino. Affresco storico e vita sul palcoscenico ben amalgamati creano un film melodrammatico accattivante.