Nel 1980 Juan Carlos Zaldìvar, a soli tredici anni, era un fervente sostenitore
della Rivoluzione Cubana, che scherniva le migliaia di “marielitos” che lasciavano l’isola per imbarcarsi verso gli Stati Uniti. Una manciata di settimane dopo sarebbe stato egli stesso un “marielito”, dal momento che lasciava la patria con la sua famiglia per sbarcare a Miami.
Zaldìvar è attualmente un regista americano e rivive in questo documentario l’ironico scherzo del destino che lo ha portato attraverso uno dei più pericolosi angoli di mare.
Come narrato dallo stesso Zaldìvar nell’intensamente evocativo e personale “90 Miles”, l’arrivo presso il sud della Florida rappresenta solo l’inizio degli sforzi che la famiglia deve affrontare per comprendere e accettare la propria transizione, il proprio esilio.Ciò che segue è un intimo e fragile racconto delle forze storiche che hanno diviso in due la famiglia cubana e che hanno dato forma al cambio di valori da una generazione all’altra.Girato nell’arco di cinque anni, “90 Miles” ripercorre il viaggio intrapreso dal regista per fare ritorno in patria dopo diciotto anni di soggiorno negli Stati Uniti.
L’omosessualità di Zaldìvar, che traspare lungo tutto il documentario, è un esempio, quasi un modello, di come l’amore e l’accettazione della propria famiglia riesca a vincere su tutto alla fine. (tr.GB)
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