Il film segue le storie di diversi cittadini lgbt che chiedono negli USA l’uguaglianza dei diritti e mette in luce per la prima volta tutte le manovre dei Mormoni che stanno cercando di impedire che questo avvenga. La storia di Tyler Barrick e Spencer Jones, due gay mormoni, fa da filo conduttore al film. Barrick è il diretto discendente del mormone poligamo Fredrick G. Williams e insieme a Jones ci racconta come diversi antenati mormoni siano stati perseguitati di stato in stato proprio per la loro concezione alternativa del matrimonio. Oggi, dopo decenni, la famiglia Barrick-Jones sta di nuovo sperimentando sulla propria pelle le stesse discriminazioni subite dagli avi. Solo che oggi essi si sono messi in guerra con la propria religione e con le personalità religiose che sono contrarie alle unioni gay. “Quando vinse la preposition 8 (contro le unioni gay), chiamai mia madre piangendo e chiedendogli perchè i mormoni, il nostro stesso popolo, ci stavano facendo questo, perchè ci stavano voltando le spalle”, dice Tyler Barrick. Fred Karger è un’alta personalità nel mondo della consulenza politica, con clienti come i presidenti americani e i big del tabacco. Karger, un gay californiano, ha procurato memoriali e documentazione sulla Chiesa Mormone scoprendo che decine di milioni di dollari sono stati da loro versati per combattere i matrimoni gay. Karger ha documentato che le prime iniziative organizzate dai mormoni per combattere contro le richieste legali degli omosessuali in America sono state progettate alle Hawaii… Il regista Reed Cowan, un ex missionario mormone, e Steven Greenstreet esaminano con estrema accuratezza le vicende ancora in corso, affrontandole da tre punti di vista: personale, politico e ideologico. Fanno molta attenzione a non eccedere nell’emotività e a utilizzare invece documenti precisi e interviste con politici, storici e con le persone direttamente chiamate in causa.
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