Il film racconta con uno stile di cinema-verità, la vita in un quartiere di San Francisco (Lower Polk Street) dove il mercato della droga e del sesso gay hanno un’antica tradizione. Protagonisti sono il biondo cappellone Marcus (produttore Merlin Gasper), un prostituto bisessuale che richiama nell’aspetto i classici surfisti californiani, e il suo migliore amico, quasi protettore e alle volte anche amante, il loquace e muscoloso Dot.com, un prostituto nero appassionato di musica soul. Insieme o separatamente truffano spesso i loro clienti, come nella doppia memorabile e grottesca scena con il cliente masochista e razzista. Sebbene Marcus sembri prevalentemente etero (ha anche una specie di fidanzata, Gia), la sua passione per Dot.com diventa sempre più intensa. Gia vuole “salvarlo”, ma Marcus non sembra della stessa idea. Marcus ama il suo stile di vita, alla giornata, ama la strada e i suoi traffici rischiosi. Un giorno il passato di Marcus riemerge con l’indesiderata apparizione di Henry (James Dowling), un prete, ormai anziano, che lo molestò quand’era un ragazzino. I drammatici eventi che seguiranno cambieranno per sempre le loro vite. Un film duro, quasi grezzo, con qualche piccolo limite nella sceneggiatura forse un po’ disordinata e a volte ambigua (come nel finale), ma che si fa apprezzare per la sincerità e spontaneità con cui tratteggia un ambiente difficile e marginale.