I commenti degli utenti

  1. Dallas Buyers Club
    Nick88

    Il film di Jean-Marc Vallée è essenzialmente il racconto di una storia di riscatto e di rivolta contro il potere precostituito, in questo caso rappresentato dalle lobby delle industrie farmaceutiche e della famigerata FDA (viene quasi automatico il parallelismo con quello che sta accadendo negli ultimi tempi qui da noi per il caso Stamina). E’ la storia di redenzione, quasi di santificazione di Ron Woodrof che da rude, ignorante e zotico elettricista e cowboy da rodeo, alla notizia della sua malattia, intraprende un percorso irto di ostacoli a cominciare dall’essere considerato un escluso, al pari di quel “branco di froci” che tanto detestava, un percorso fatto di manette, di arresti, di fughe e di ricerca ossessiva di denaro per salvare vite umane, un percorso che lo porta a trasformarsi in un eroe atipico, della stessa stirpe regale degli eroi western di Hollywood, pronto a lottare per avere ancora di che sperare, per il suo fortissimo anelito di sopravvivenza. Un film bellissimo, carico di contenuti, a metà strada tra una epic novel e un road movie, con l’AIDS a fare da sfondo, quando in molti avrebbero scommesso che non c’era poi molto altro da aggiungere dal punto di vista filmico, dopo un capolavoro come Philadelphia. E invece, quasi agli antipodi dell’Andrew Beckett di Tom Hanks, il Ron Woodrof di Matthew McConaughey sorprende e commuove, portando sulle sue spalle smagrite quasi l’intero peso della storia e del film. Se Oscar deve essere per questo attore dalle riscoperte doti interpretative dopo le eccellenti performance in “Killer Joe”, “The paperboy”, “Il lupo di Wall Street”, “Mud” e “Magic Mike”, che sia per la sua partecipata e vibrante interpretazione di Ron Woodrof. Applausi anche per Jared Leto, che giganteggia pur nel ruolo più piccolo ma indimenticabile di Rayon. Un piccolo film che resta nella mente anche dopo giorni dalla visione.

  2. Le Invasioni barbariche, le
    zonavenerdi

    Il film gira attorno al riunirsi di una famiglia in seguito alla malattia del padre di famiglia.

    Devo dire che francamente il film non ha ne una trama accettabile e nemmeno un ritmo adeguato. In poche parole mi sono annoiato molto.

  3. Presque Rien - Quasi niente
    thediamondwink

    Io direi di togliere il “quasi” e lasciare “NIENTE”, ciò che effettivamente è questo film: niente!!! La solita storia d’amore tormentata, con un’incomprensibile trama, che naviga tra passato e presente, incasinando tutto … poi il doppiaggio è dannatamente pessimo! Davvero, ho fatto fatica ad arrivare alla fine.

  4. L' Appartamento spagnolo
    thediamondwink

    Troppo lungo, troppo noioso e, soprattutto, scontato!!!

  5. Infamous - Una pessima reputazione
    istintosegreto

    Incredibile come uno stesso soggetto possa portare a risultati tanto differenti. Qui siamo agli antipodi di TRUMAN CAPOTE A SANGUE FREDDO. Anzitutto il film ha un cast stellare (utilizzato molto bene). La Weaver non si smentisce, qui nei panni di una noiosa pettegola sposata ad un membro della upper class di New York. Molto bravo Jeff Daiels, un poliziotto di provincia duro, onesto e deciso a scoprire i colpevoli dell’omicidio, ma anche capace di lasciarsi affascinare dalle stravaganze di Truman Capote. Approvo in pieno l’idea dello sceneggiatore di dividere il film in due parti. Nella prima abbiamo la presentazione di Truman Capote: eccessivo in tutto, dal modo di vestire al modo di camminare. Odioso, ma anche sveglio ed arguto quando si trova in compagnia. Le donne lo amano, gli uomini lo ammirano. Sempre nella prima parte è ugualmente importante un altro personaggio: Nelle Harper Lee, la più grande amica di Truman Capote. I due si completano; dove lui abbaglia, lei è invisibile; quando lui entra in una stanza con gli squilli di trombe, lei lo fa in punta di piedi. L’equilibrio è perfetto e, a quanto è dato ad intendere, si rompe solamente quando la donna riceve il premio Pulitzer, scatenando l’invidia di Capote. Toby Jones è davvero in parte, ma la reginetta delle commedie Sandra Bullock, che finalmente recita in un ruolo impegnativo, è una rivelazione. La seconda parte del film narra invece la lenta evoluzione del rapporto tra Truman e Perry. Il Perry Smith di Daniel Craig non ha nulla dell’allievo che pende dalle labbra del maestro; è un uomo rozzo, iracondo, ma affascina Capote poiché ha l’ardire di esprimere un giudizio negativo su di lui (come scrittore e come persona). Truman si sente inizialmente spiazzato di fronte ad un assassino poco istruito che lo accusa di non capire a fondo i personaggi che descrive nei suoi libri. Poi ammette che questo ciminale dalla personalità multisfaccettata non ha torto. I due uomini, dialogando giorno dopo giorno, arrivano alla conclusione di avere molto in comune e il loro legame s’intensifica ad ogni incontro. Vi assicuro che Toby Jones, non avrà vinto l’Oscar, ma non è meno bravo di Philip Seymour Hoffman; i suoi duetti con Daniel Craig sono molto appassionanti. Non ho strumenti per dire quale dei due Truman Capote (l’esplosivo Jones o il dimesso Hoffman) sia più fedele all’originale, ma tra i due attori non riesco ad eleggere un vincitore.

  6. Truman Capote - A sangue freddo
    istintosegreto

    Il film si concentra totalmente sulla figura di Truman Capote. Senza eccessi, lo descrive come un uomo per nulla vergognoso della propria omosessualità e convinto delle proprie capacità di scrittore. I personaggi secondari non hanno molte battute e nelle inquadrature è quasi sempre presente Hoffman, che rimane moderato e leggemente sottotono. Oscar giustificato, sia chiaro, ma in un certo qual modo “facile” da ottenere, vista la costruzione della sceneggiatura. Devo dire però che l’innamoramento di Truman (scrittore) e Perry (assassino) sembra null’altro che il classico rapporto tra insegnante zelante ed allievo promettente. Un legame che può essere molto profondo, ma non si tratta di vero amore. Anzi, è proprio Truman a prendere le distanze quando si accorge che qualcosa dentro di lui si sta muovendo. Non ho trovato veri difetti nel film, ma non lo rivedrei perché la storia non mi ha coinvolto abbastanza. Consiglio piuttosto quello basato sullo stesso soggetto uscito poco tempo dopo, e passato totalmente inosservato: INFAMOUS.

  7. Dallas Buyers Club
    enli

    Struggente e abbastanza realistico, anche se non è una riproduzione del tutto fedele del “vero” Ron Woodroof (che non era poi così omofobo, come recentemente rivelato in un articolo su Slate.com), il film è una narrazione appassionata sulla voglia di vivere e di non arrendersi mai. Matthew McConaughey e Jared Leto sono fantastici. Imperdibile.

  8. La Vita di Adele
    Ki

    Secondo un noto critico cinematografico questo non è un film sul lesbismo ma un film sulle solitudini di oggi. Credo che in parte sia vero, nel senso che racconta semplicemente UNA storia di amore lesbico come potrebbero essercene tante. Condivido il parere di Mar circa il fatto che sia anche un film “politico” e un film sulle differenze di classe; e ricordiamoci che il regista è un tunisino naturalizzato francese che ha già diretto film impegnati. Anche a me come a molte ha lasciato un senso di profonda tristezza e solitudine, il senso proprio della perdita dell’amore che si ritiene essere il centro di tutto e il senso di vuoto in cui inevitabilmente ci fa piombare. Mi sono chiesta anch’io il perché di tutte quelle prolungate scene di sesso, se ne poteva fare a meno e credo che il film non avrebbe perso di significato e intensità.

  9. Anni felici
    Ki

    Un film che mi ha sorpreso perché ho iniziato a vederlo senza sapere assolutamente della tematica lesbica contenuta (che comunque non è la parte preponderante della storia, anzi). Si deve riconoscere la bravura di entrambi gli attori principali, che praticamente reggono il film da soli. Ho ritrovati degli echi di “La nostra vita” dello stesso Luchetti, che si vede si sta specializzando nella narrazione di storie familiari, più o meno problematiche e felici/infelici a loro modo. Trovo molto realistico questo tipo di cinema, in grado di suscitare dibattiti e riflessioni. Una menzione speciale da parte mia al piccolo attore che interpreta il fratellino Dario: stupenda la sua battuta “Sono lesbici!” durante il pranzo di famiglia.

  10. Salvare la faccia
    regina77

    Un buon film contro il bigottismo. Molto piacevole l’atmosfera di “buon umore” che regna per tutto il tempo. Niente tragedie o sofferenze al suicidio. Finalmente un po’ di serenità anche in questo tipo di storie. Lo consiglio

  11. A Marine Story
    regina77

    Essendo il film è tratto da una storia vera e rende bene la realtà degli Usa, con una protagonista che, pur ricevendo dallo Stato una serie di umiliazioni, (costretta a un matrimonio di facciata con un soldato gay; congedo obbligato essendo stata “beccata” ecc), rimane del tutto patriottica. Lascia un po’ perplessi il cattivo della situazione, che, dopo averle prese dalla soldatessa (ci sta, visto che lei è addestrata e lui no), non sopporta a tal punto da diventarne ossessionato e seguirla ovunque, scattare foto per divulgarle in tutta la cittadina senza che nessuno si accorga di lui.. Il lieto fine compensa la tristezza della storia. Buona la sceneggiatura. Mi è piaciuto.

  12. Breaking the Girls
    regina77

    Trama molto contorta: al limite del verosimile, non credo che nel mondo reale potrebbero esistere persone che riescano a fingere per anni simulando personalità e sentimenti senza che proprio nessuno se ne accorga. Tutto sommato cmq mi è piaciuto. Attrici brave e affascinanti. 7

  13. L' Età barbarica
    zonavenerdi

    E’ la vita di un funzionario provinciale canadese, che ha pochi pregi e non è molto considerato da nessuno. Ma invece di narrarci solo la vita, vengono incarnati anche i suoi pensieri e i suoi desideri.

  14. Sassy Pants
    Mar

    Qualcuno ha visto questo film? Si trova da qualche parte (magari con i sottotitoli in italiano)? Mi piacerebbe vederlo

  15. Salvare la faccia
    Mar

    Anche a me è piaciuto molto. A tratti divertente, dolce, con momenti tristi ma uno dei film a tema da vedere sicuramente anche perché il finale è tutt’altro che drammatico

  16. Salmonberries - A piedi nudi nella neve
    Mar

    L’ho visto tempo fa, se non ricordo male, doppiato in italiano. Ma non mi è piaciuto, davvero troppo buio nelle scene e poco fluente la storia.

  17. Re(l)azioni a catena
    Mar

    Sono uscite due nuove puntate sul web. Brave le attrici. Hanno partecipato qualche mese fa al Raindance Film Festival, festival britannico di cinema indipendente.

  18. A mia madre piacciono le donne
    Mar

    Quanto mi piace questo film!! L’ho visto tante volte e non mi delude mai, anche a distanza di anni. Utile per chi volesse fare coming out con i figli, ovviamente prima bisogna comunque prepararli in altri modi 🙂

  19. Tutta colpa di Freud
    Mar

    Commedia simpatica sull’amore e sul rapporto padre/figlie. La Foglietta ben interpreta il ruolo di una ragazza lesbica, sfigata in amore che ne fa di tutti i colori. Solo che l’idea che passa, (per gli omofobi italioti tipo Giovanardi, vedi puntata di Porta a porta per pubblicizzare il film qualche sera fa), non credo proprio che sia positiva. Ossia che puoi cambiare l’orientamento sessuale (anche se il regista vuol far capire penso il contrario) o almeno provarci. Molto bella e brava Vittoria Puccini ^__^

  20. Loggerheads
    thediamondwink

    Certe storie non possono non commuovere, almeno il sottoscritto. Ebbe si, è vero, a me lacrimano gli occhi quando vedo un genitore soffrire per la propria prole, in questo caso ancora di più. Ottima sceneggiatura, interessantissimo l’intreccio dei protagonisti anche se la fine non è stata all’altezza dell’intera pellicola. Ho trovato molto “sentite” le interpretazioni e mi sono piaciuti molto gli attori. Bello davvero!