I commenti degli utenti
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Sai che c'è di nuovo?
thediamondwink Avevo dimenticato che questo ”film” (?!?!?!) era dello stesso regista di ‘Domenica, maledetta domenica’ e ‘Un uomo da marciapiede’ … era meglio lasciare stare …
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Domenica, maledetta Domenica
pal39 Il commento dell’amico thediamondwink mi ha fatto tornare in mente questo film che avevo tanto amato. Confesso che sono titubante sul rivederlo perchè non vorrei che gli anni l’abbiano troppo ingrigito e temo che non proverei le stesse emozioni di un tempo…Comunque il sublime trio del Così Fan Tutte “soave sia il vento” e il viso infelice di Peter Finch sono ancora nel mio cuore freschi come allora.
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Domenica, maledetta Domenica
thediamondwink Quella triste e maledetta ”domenica” non è solo un giorno della settimana, no! E’ la tristezza che accomuna ogni essere umano che ama, che vuole bene e si dispera per un amore finito, quella maledizione che ci accomuna e ci devasta, che stringe il nostro cuore perché ci manca quel qualcuno… Nella triste e grigia Londra, il dolore dei personaggi sembra amalgamarsi perfettamente con il drammatico epilogo di una fine annunciata. Eccezionale la metafora della ”domenica”, dove la rilassatezza del giorno di riposo, fa affiorare i ricordi dei giorni passati insieme alla persona amata e ci si distrugge pensando e ripensando ai momenti trascorsi insieme. Bello davvero!
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Eloïse
Snoopyna Bel film.Adolescenziale ma molto carino.Brave le attrici
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Anni felici
terzopiano Biografismo senza limitismo. Film inutile. La recitazione torva e scorbutica di Kim Rossi Stuart comincia veramente a stufare. Non è capace di fare nient’altro? La Ramazzotti continua a fare l’oca svampita. Martina Goedeck come Marlene Dietrich?? Gegia sarebbe stata più intrigante. A Luchetti non gli si può perdonare un film così.Che tonfo!
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Più buio di mezzanotte
terzopiano Meglio del previsto. Molto espressivo il protagonista anche se ha pochissime battute. Unico neo il personaggio del padre.Inutile apporto divistico di Micaela Ramazzotti, che verrà ricordata qui solo grazie alla scena dell’autobus.
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Yves Saint Laurent
terzopiano Lugubre. Noioso. Una serie di avvenimenti uno vicino all’altro. Nessuna drammaturgia, buoni spunti buttati al vento. Protagonista inespressivo con zero chimica con il personaggio di Bergè. Almeno si vedono begli ambienti e bei costumi.
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Il Mondo fino in fondo
terzopiano Il solito inutile film italiano che non sta in piedi, non dice nulla, non ha coraggio. La superficialità e cretineria dei personaggi, in particolare quello di Luca Marinelli è molto irritante. Non bastano le buone vedute per risollevare un film.
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Precious
istintosegreto Immaginate d’introdurvi una mano nell’esofago lentamente, di afferrare lo stomaco e tirarlo fuori dalla bocca. Ecco l’effetto di questo film. Violenza e accanimento contro una ragazzina, senza limiti. Non parlo della violenza ridicola da horror splatter, parlo della violenza vera, quella che fa più male all’anima che al corpo. Favolosa interpretazione da parte dell’intero cast. Ottima Mariah, che –umilmente- rifiuta trucco e parrucco, lasciando perdere il facile ruolo autobiografico della cantante in cerca di successo, scegliendo invece un personaggio di secondo piano e anche moralmente discutibile. Ovvio, su tutti giganteggiano le protagoniste, madre e figlia, che non avrebbero potuto fare di meglio. I realizzatori di questo film ce l’hanno messa tutta per scavare nella degradazione di una periferia cittadina, chiunque affronti la visione è bene ne sia informato. Obiettivo pienamente centrato, mi sono sognato quella povera ragazza pure di notte.
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La Vergine dei sicari
thediamondwink Tra tante cose tristi, di cui si parla in questo film, spicca tra tutti la leggerezza con cui si riesce a togliere la vita ad una persona. Non so se a Medellin sia proprio così, la realtà è davvero dura, vivere in un paese in cui ci si trova sempre in bilico tra la vita e la morte, in cui basta un insulto per finire stecchito direi che è simile ad un incubo, a tutti gli effetti. Triste, tanto quanto la morte, è la perdita di un amore, costruito a poco a poco e perso in pochi istanti …
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Hawaii
pal39 Marco Berger mi era piaciuto nel suo primo film Plan B e dispiaciuto alquanto nel secondo Ausiente. Ora il regista argentino torna in gran forma e ci regala quello che a mio giudizio è il top delle sue creazioni : HAWAII. Che non ha nulla a che fare con le isole Hawaii se non in senso traslato , come luogo immaginario d’amore e di libertà. Il film è la lunga parabola erotica che sfocia nell’amore tra due timidi ragazzi in uno scenario bucolico e segreto , quasi una bolla da cui il mondo esterno è escluso. Unica fugace apparizione il fratello di Eugenio che all’improvviso ci rivela che Eugenio è un gay tutt’altro che ingenuo ma che con Martin è come paralizzato. Berger fa film costruiti solamente su sguardi e primi piani e pochissimo dialogo ma qui la tensione sessuale è ai massimi. I reciproci occhieggiamenti, i nudi che baluginano all’improvviso , le carezze appena accennate sono molto più erotiche che esplicite scene di scopaggio in un film porno. Unico neo di sceneggiatura il primo bacio. Come in un romanzo di Harmony Eugenio , il più scafato , si ritrae . Perchè ? Non è spiegato.I due attori sono bravissimi e reggono magnificamente i lunghi silenzi e i “cupidi” sguardi. Da vedere. Voto 8
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Tom à la ferme
Ki Non l’ho trovato così entusiasmante, il finale poi lascia molto a desiderare, se non altro registicamente parlando. Non ho colto nemmeno questo presunto crescendo in follia da parte di Tom. Ben reso il rapporto ambiguo e violento tra Francis e Tom. Un film che tutto sommato lascia un senso di straniamento e di morte, abbastanza cupo.
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Violet Tendencies
thediamondwink Questa commedia dovrebbe essere ”esilarante”? Onestamente non ci ho trovato niente di divertente, anzi, arrivato a metà film mi sono chiesto proprio il ”senso’ di questa strampalata pellicola. Sicuramente il personaggio di Violet è prorompente, a tratti assomiglia molto a Roseanne Barr, anche per la voce nasale, ma non ha sicuramente la sua simpatia. Il regista non è nuovo a questi strampalati progetti cinematografici, come l’altra pellicola ”dire, fare, baciare” credo sia inutile, inconcludente, si perde nel grande mare delle mediocrità.
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The Falls
pal39 Vorrei parlare del sequel di The Falls “The Falls -Testament Of Love” , non ancora recensito su Cinemagay. Il film precedente , piuttosto amaro , era incentrato sull’impossibilità d’essere gay nella comunità Mormone e raccontava della forzata separazione dei due protagonisti innamorati ma fedeli seguaci della loro religione , rinunciando quindi a quell’Happy End quasi obbligatorio nelle commedie romantiche americane.
Qui siamo cinque anni dopo e il regista Garcia ci racconta come sono cresciuti i due protagonisti. Strade completamente diverse , un certo appagamento nei loro nuovi legami. Ma reincontrandosi rimpianto e amarezza si fanno strada , una sorda inquietudine verso le istituzioni che hanno reso impossibile il loro amore mina le loro certezze. Il tutto è esposto con la stessa dolceamara lucidità del primo film e come in questo i due ragazzi sono ritratti con affetto e fuori dai soliti schemi delle commedie americane. Non capolavori ma ambedue romantici film di piacevole visione. Voto 7 -
Five Dances
pal39 Il film mi è piaciuto moltissimo e , aggiungerò , molto di più di Private Romeo che aveva voluto sovrapporsi al dramma Shakespeariano in chiave gay , rendendo spesso assurdi gli immortali versi della tragedia (comunque anche allora con ottimi attori ) e diventando spesso involontariamente ridicolo.
In Five Dances Alan Brown ha dato il meglio di sè con una storia stringatissima in cui ha fatto convergere la spietata determinazione di emergere nella danza di alcune eccezionali promesse , la nascita di un grande amore e alcune esecuzioni trascinanti della splendida musica di Nicholas Wright che già aveva lavorato per la colonna sonora di Private Romeo.
E’ un film la cui sensualità ti coinvolge soprattutto visivamente , in cui il parlato è molto rarefatto ma estremamente suggestivo nella sua brevità verbale e in cui la bravura degli attori e danzatori ti lascia incantato. Vedetelo , ne vale la pena . Voto 9 -
I Think I Do
thediamondwink Deliziosa e dolce commedia americana, a tratti anche spiritosa, che appassiona per la semplicità e il romanticismo che fa affrontare la pellicola con molta leggerezza. Mi è piaciuto molto, devo dire che tra le tante che ho visto (di commedie) questa è una delle più graziose. Teneri e divertenti anche i personaggi … peccato che il finale sia abbastanza scontato!
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Presque Rien - Quasi niente
virginia Non è male, ma mi aspettavo qualcosa di più!!
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Altro pianeta
Biagio.SdC Sto per spoilerare, vi avviso.
Vorrei capire cosa venga in mente ad un tizio che scrive una storia con un protagonista gay per poi farlo scopare con le donne.
Ho letto attentamente le recenzioni positive, che a quanto pare sono la maggioranza, visto che ha 8 di media, ma davvero non capisco come si possa trarre qualcosa di buono da questa storia.
Chiedo, provocatoriamente ma neanche tanto, quanti di voi hanno fatto o conoscono gay che fanno sesso “liberatorio” con donne etero e queste ci stanno anche, mai che ad una venga lo schiribizzo di non darla, come fanno spesso gli etero. Quando arriva il gay che vuole sesso “liberatorio” aprono sempre le gambe. Ma stiamo scherzando? Ma poi, “liberatorio” de che? Da cosa si deve liberare il tizio di sto film? S’è lasciato con uno, incontra un ragazzo che gli piace, ma invece di rifarsi una vita sente il bisogno di liberarsi scopandosi una sieripositiva (un’altra trovata geniale) su una spiagga?
Perdonate la durazze, ma per me gli unici a vivere su “un altro pianeta” sono i gay italiani che applaudono a ‘sti capolavori in cui se gli va bene muoiono, mentre normalmente per liberarsi dalla colpa di essere pederesti si dedicano alla salvica attività sessuale con le donne. Ma fatemi il piacere… -
All Over the Guy
Biagio.SdC È il film che dovrebbero vedere tutti i registi italiani che pensano di fare un film “a tematica glbt” e non lo dico per il soggetto, che è la classica commedia romantica, ma per il coraggio della semplicità e del lieto fine.
Nei film italiani sembra sia vietato che alla fine i due stiano assieme, se va bene uno dei due muore (Ozpetek), nella peggiore sceglie una donna(cosa molto realistica direi).
uhm…
malati terminali di aids senza lipodistrofia? tutti perfetti? l’etero sportivo che si innamora del malato terminale (senza lipodistrofia)? la madre più giovane del figlio? e il finale?
mah, qui mi sa che si è oltre il sogno, oltre le favola… No, non mi è piaciuto.
Anche la recitazione non mi esalta.