I commenti degli utenti
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Fantasma, O
Inuyasha Se dovessi descriverlo in una parole direi grottescamente bello. Non posso dire che sia il mio genere di film… se la storia fosse stata affrontata diversamente e certi temi fossero stati approfonditi forse il risultato sarebbe stato migliore.
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I segreti di Brokeback Mountain
Niso Bellissimo . Un capolavoro della storia del cinema. Peccato per chi non l’ha visto per pregiudizio.
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Belli e dannati
Niso Mitico film, mitici protagonisti: una storia indimenticabile e struggente
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Beefcake
Niso Belle immagini, anche se il quadro complessivo è abbastanza triste
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Banchetto di nozze
Niso Un inno alla tolleranza. Bravo Lee! Da vedere assolutamente.
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Ma vraie vie a Rouen
Niso Piacevole, interessante, con protagonisti simpatici: da’ un messaggio positivo (quando tutto sembra precipitare, tutto migliora).
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La Strada di Felix
Niso Bellissimo film! Consigliato a tutti. Originale nella trama e nell’allegoria, con protagonisti all’altezza. Da’ una buona dose di ottimismo e di serenita’, nonostante i temi trattati. Ottimo.
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Son frère
Niso Molto intenso. Bravi gli attori. Una storia difficile, che sonda il rapporto tra fratelli in modo maturo. Fa meditare.Da vedere.
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Salò o le 120 Giornate di Sodoma
Niso Che schifo! Un film senza umanita’, cinico, disgustoso, animalesco nel senso peggiore del termine: le scene (numerose) con gli escrementi sono fortemente disgustose: da bruciare.
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Presque Rien - Quasi niente
Niso Va al mare con la sorella, non col cugino.E’ un film un po’ triste, non da’ speranza, alcuni punti sono poco chiari.
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Imagine Me & You
PunkRebelGirl Dev’essere stupendo, mi è bastato il trailer per innamorarmene, non vedo l’ora di vederlo!Piper Perabo è stupenda,e anche Lena Headey è strepitosa,insomma un bel mix^^ in più parla di un etero che si scopre attratta anche dalle donne,attendo con impazienza il 16 giugno, così fetseggerò il mio compleanno con un buon film^^
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Un Amour de femme
saby davvero stupendo!!!!!!!
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L' Interruzione
dom Altri file per chi è curioso di conoscere i precedenti lavori del regista:
Note informative sulla produzione indipendente del regista, sceneggiatore ed artista visivo Domenico Natella1) Grattacieli- video istallazione (analogico passato su formato digitale)
Musica dei Chemical Brothers.
Anno di produzione 2000 del filmato originale, 2003 della stesura finale.
Girato in Australia, Sidney nel periodo delle olimpiadi, successivamente rielaborato e utilizzato come video-istallazione in varie occasioni.
Uso del montaggio in camera, l’immagine filtrata dal video, ritmica ossessiva, uso voyeuristico dello zoom, reiterazione delle immagini.
La poesia dei grattacieli, la metropoli come evento moderno, la paura di un assalto aereo dopo l’11 Settembre in una qualsiasi capitale, la riproduzione dell’evento multimediale funge quasi da ponte ideologico con il seguente video Blindness in the Mind.2) Blindness in the mind (vuoto nella mente)- cortometraggio musicale sperimentale (digitale e anologico: dvcam e pellicola 16mm, colore/bianco e nero)
Anno di produzione 2003. Girato negli Universal Studios di Los Angeles, U.S.A. nelle locations dello Squalo di Spielberg, in quelle di altri film tra cui: Moonwalker con Micheal Jackson, alcuni film di Sergio Leone, Ritorno al futuro parte III ed altri.
Il mini film è stato realizzato insieme a Black widow ed American Kitchen durante il mio periodo di studio presso la rinomata scuola di cinema, New York Film Academy di Los Angeles e proiettato nel cinema degli Universal Studios. Tale lavoro è stato selezionato ed inserito nello show -reel della scuola.
Ci chiedevano, come prova di un esame, di realizzare un corto che dovesse essere compreso unicamente dalla potenza dell’immagine e dal tappeto sonoro e musicale(cioè non dal dialogo): una grossa sfida, indubbiamente.
Mi ricordai di una sceneggiatura dal titolo Thanx che avevo scritto all’istante, mesi prima, dopo un sogno e lo riadattai alle locations ed attori di cui disponevo, ne nacque qualcosa di originale e suggestivo.
La musica ci conduce e guida in un percorso ad ostacoli, in un viaggio pieno di sorprese nella mente di un tipico ragazzo americano dopo la paura collettiva e multimediale dell’ undici di Settembre.
Forse è stata la voglia di esorcizzare l’evento che mi ha spinto a scrivere e realizzare questa ministoria. Ho cercato anche di banalizzare l’epopea di alcuni film americani rendendola una caricatura sottile ma efficace a mio avviso.
Le immagini si sintetizzano nel nostro cervello… ma sarà vero che troppe immagini ci rendono ciechi? Ciò che viviamo è separato da una sottile linea da ciò che immaginiamo?3) Cities and faces- videoclip della titletrack del primo album del gruppo Gothik rock “Nude” (digitale e analogico: dvcam e supervhs, colore, 2003)
Girato tra l’Università di Salerno, una fabbrica di latta, il porto commerciale di Salerno ed altre locations strategiche della città, rappresenta un tributo agli anni ’80, ai gruppi cult dell’epoca ed il punto d’incontro di quell’epoca con gli anni ’90: il punto di partenza del nuovo millennio.
Insieme alla co-sceneggiatrice Rossella Valitutti ed al direttore della fotografia Antonio Tateo abbiamo creato un mondo moderno immaginario dove le persone sono come cristallizzate nel loro stadio di automi-manichini, dove l’apparenza è più importante dell’intima essenza dei suoi protagonisti e dove soltanto l’innocenza di un ragazzino fan della band ed il potere ristoratore della musica potranno capovolgere il ciclo e far uscire i nostri beniamini da quel perverso sistema.
Il video è stato presentato in anteprima durante la chiusura della mostra Global Warhol (Salerno,Gennaio, 2004) dell’artista pop per antonomasia: Andy Warhol, il cui stile cinematografico ha avuto un influsso non indifferente nella mia formazione visivo- cinematografica ed artistica (nonché nella scelta estetica di questo lavoro) al pari di Kubrick, Almodovar, Hitchcock ed altri grandi maestri da me ammirati.4) Regali caduti dal cielo-cortometraggio (digtale: dvcam,colore, 2003)
L’ideazione della storia è iniziata nel 2001 a Granada, Spagna, anche se la sua realizzazione risale come produzione al 2002 sempre nella città andalusa e la postproduzione al 2003 in Italia presso la Visual Arts di Salerno.
Il cortometraggio “Regalos caidos del cielo” è stato successivamente doppiato in italiano dagli attori Danilo Autero e Rossella Valitutti col titolo di “Regali caduti dal cielo”. Scritto, diretto e prodotto insieme a Mario de la torre Espinosa che ne è anche interprete maschile, ha finora meritato alcuni riconoscimenti:o 2001 premio Josè Val de Rubio per la migliore sceneggiatura.
o 2002 menzione speciale (accesit) come migliore sceneggiatura, riconoscimento conferito dalla nipote del poeta Federico Garcia Lorca, al festival Espacìo libre, aerea de Diputacion, Granada.
o 2003 menzione speciale (accesit) come migliore cortometraggio nel festival Espacìo libre, Granada.
o 2004 miglior opera filmica, presso l’università di Granada, Spagna.
ed è stato proiettato ai seguenti festivals:
-Cinerraccion, Granada.
-Cineraccion en Arco, Feria de ARCO, Madrid.
-Festival Minerva, Università la Sapienza, Roma.
-Festival Canta Salerno, Salerno.Da tale cortometraggio ho realizzato uno spettacolo multimediale che affonda le sue radici nella trama del corto anche se poi l’amplifica e la porta verso una diversa latitudine e conclusione.
In entrambi i casi, avevo voglia di descrivere il voyeurismo morboso che affligge la società occidentale, sembra quasi che la frase profetica di Andy Warhol, secondo la quale ognuno ha diritto ai suoi 15 minuti di fama, si sia avverata, almeno intenzionalmente nella mente di molti individui.
Oltretutto già George Orwell, circa sessant’ anni fa, prevedeva lo strapotere dei media nella vita delle persone con il suo capolavoro “1984” e …guarda oggi il tormentone planetario del “Grande Fratello” ed ai programmi suoi simili, nonché a riprova di questo le moltitudini di webcam su Internet, film quali il “Truman Show”, “Ed Tv”, è in atto una forzata rivoluzione dell’essere: esisti in quanto ripreso… potremmo oramai chiederci anche quanto la vita sia sogno o un programma televisivo?
Così ho creato un meccanismo (e nel corto e nello spettacolo) che faccia sì che lo spettatore televisivo coincida con quello reale (teatrale o cinematografico che sia).
Il corto inoltre, affonda i suoi denti in un altro tema di nostra conoscenza: il materialismo dissoluto. Non è che mi dissoci da tutto questo ma voglio, con il mio lavoro, provocare, in modo da far riflettere le coscienze. I regali caduti dal cielo sono prima di tutto il deus ex machina che fa sì che scoppino le paranoie e la gelosia all’interno della coppia Javi/Nanda, al fine della spettacolarizzazione della loro vita, in secondo luogo è quasi un amabile paradosso: sono regali e come tali sono gli oggetti del desiderio, i beni di consumo che a volte consideriamo più importanti delle emozioni, dei rapporti interpersonali.
Il terzo tema è quello dell’amore di coppia. Javi e Nanda sono quasi dei moderni Romeo e Giulietta nel loro piccolo, con una differenza e sociale e culturale tra i due non minima: indubbiamente uno stereotipo che mi serviva per rendere ancora più forte l’idealismo del loro amore post-adolescenziale che è tanto bello ed elitario quanto una prigione dorata in cui nessun altro può, apparentemente, entrare. Una chiara critica nel vedere la relazione di coppia come unica risorsa vitale.5)American Kitchen-cortissimo, (pellicola 16mm, bianco e nero). Genere: noir
Realizzato anch’esso negli Stati Uniti, a Los Angeles, rappresenta la mia sfida come autore e regista nel ridurre al minimo, all’essenziale la narrazione e nel giocare in modo ironico usano alcuni stereotipi tra cui quello del serial killer americano, del narcisismo dell’assassino, della cattiva cucina americana. .. e altri falsi miti che tramite il cinema alla fine sono in parte anche i nostri.
In un primo momento avrei voluto realizzare il lavoro in un unico piano-sequenza, sono stato costretto a dividerlo in tre inquadrature. L’utilizzo della luce è quello tipico dei noir degli anni ’40.
Già dal titolo s’intravede la vena ironica che pervade il minuto e mezzo di narrazione: un uomo nudo e legato ad un letto matrimoniale è terrorizzato, una ragazza in cucina che prepara una pietanza, che tipo di cena starà preparando in una tipica cucina americana?6) Black widow-cortissimo, (pellicola 16mm, bianco e nero). Genere: noir.
Realizzato sempre a Los Angeles, rappresenta un altro tentativo da parte mia di manipolare il fattore temporale nella narrazione grazie anche ai salti temporali della tecnica dello strobe cut ed ad un montaggio serrato. La canzone Die another day di Madonna suggerisce la chiave di lettura per questo misterioso bianco e nero.
7) Hoy no estoy pa’nadie (Oggi non ci sono per nessuno), cortometraggio, (digitale-dvc-pro, 2002)
Sicuramente il mio lavoro più amato, è diventato quasi un cult tra amici, conoscenti e nei festival dove ha partecipato e ha vinto alcuni premi
(con TOTE NAVALON, direttore della fotografia, assistente luci e altro, a seconda del film, in lavori di Trueba, Almodovar, John Malkovich). Per la sua tematica sociale il corto ha suscitato l’interesse dell’ associazione Avalon, chiedendo l’utilizzo in campagne di prevenzione e sensibilizzazione nella lotta contro l’A.I.D.S. 2003 trasmissione del corto su canale 5, mediaset all’interno del palinsesto della rete.
o 2003, premio miglior film al Minerva festival organizzato dall’Università La Sapienza di Roma
o 2003, miglior cortometraggio della serata all’interno del festival L’invasione degli Ultracorti, Roma.
o nomination come miglior cortometraggio e migliore colonna sonora nell’ultima serata.o 2003 – migliore corto italiano nel festival Flaming Creatures, Salerno, sezione audiovisi della rassegna la dolce ala della giovinezza.
o 2004- menzione speciale del pubblico nel festival lavori in corto, Università Partenope, Napoli.
o Proiezione del lavoro presso l’ufficio culturale dell’Ambasciata Argentina, durante il seminario di Fernando Solanas.
o selezione e partecipazione del corto ai seguenti festival di cinema
NAPOLI FILM FESTIVAL
CLERMONT FERRAND, (FRANCIA) sezione non competitiva.
LA BOCA DE LOS SUENOS, RECOLETA (BUENOS AIRES , ARGENTINA).
FESTIVAL URRIA ZINE ENCARTACION (BIZKAIA, SPAGNA)
SANDUNGA CINERACCION (GRANADA, SPAGNA)
TORINO TRASH FLIM FESTIVAL
IZMIR SHORT FILM FESTIVAL (TURCHIA)
FLAMING CREATURES (SALERNO)
L’INVASIONE DEGLI ULTRACORTI (ROMA)
FESTIVAL LINEA D’OMBRA (SALERNO)
LAVORI IN CORTO (NAPOLI)Il corto segue uno stile minimale, realista ed allo stesso tempo surreale. Ogni oggetto è assunto come oggetto reale e metafora: l’acqua, la lavatrice, l’uso reiterato delle bambole, l’immagine finale della bambola gonfiabile con le candele, prototipo surreale dell’identità di Julia donna abusata nella sua umanità, identità di donna, di individuo. Con il direttore della fotografia, grazie a dei filtri abbiamo cercato di far risaltare l’effetto espressionista dei colori: il verde acido della morte che si contrappone a pieno al rosso sanguigno, traccia ematica del triste percorso, scandito, a sua volta, dai messaggi telefonici sulla segreteria. Tutto è nato in casa di uno scultore spagnolo: mi stava parlando di una sua scultura, raffigurante Gesù Cristo, che nell’accezione scultoria tipicamente andalusa conserva un’ aria estremamente dolorante e sanguinante. Questa immagine sacra mi suggerì il dolore di una donna sfruttata e abbandonata e poeticamente l’immagine di un cimitero di bambole gonfiabili. Cosa voleva suggerirmi il mio inconscio con questa folle immagine?
Volevo raccontare il dolore, o meglio, la solitudine di una donna sieropositiva ma non in un modo narrativo convenzionale, nel cortometraggio, infatti, arriviamo gradualmente ad intuire il suo dolore, messaggio dopo messaggio e vi prendiamo parte come ad un banchetto cui tardano a servire la pietanza. Lo spettatore nel suo viaggio emotivo è lasciato solo quanto la sua protagonista, nessun altro protagonista fisico lo distrae dal senso di abbandono e sofferenza. Successivamente anche l’immagine di una lavatrice in fase di centrifuga iniziò ad ossessionarmi ed il suo suono così meccanico (e paradossalmente così vitale all’interno della casa solitaria e silenziosa).
Il suono, in effetti, costituisce una parte fondamentale dell’opera ed il viatico per informazioni, nonché parte suggerente al dramma emotivo. Ho iniziato a lavorare alla colonna sonora ancora prima di lavorare alle scene e questo è tradizionalmente un processo in atto nella creazione di un musical più che un film tradizionale.
Anche se concentrare gli eventi nel giorno del quarantesimo compleanno del personaggio di Julia significava esagerare con la situazione di solitudine ed abbandono di una donna sieropositiva, l’associazione italiana per la lotta e prevenzione dell’A.I.D.S. LILA, in una e-mail, mi sottolineò invece l’aderenza del corto ad una triste realtà, vissuta più o meno in segreto, da una serie di persone che come raccontato dalla mia opera non faccino parte necessariamente delle famose e pregiudicali categorie a rischio: omosessuali e tossicodipendenti. Sicuramente un rovesciamento di un pregiudizio assunto a stereotipo e cliché in gran parte della cinematografia mondiale su tale tema e da parte di una mentalità mediocre, limitante e classista.
Il cortometraggio è stato visto durante le varie proiezioni che si sono succedete nel corso del tempo da un flusso di persone e personaggi annessi al mondo del cinema, arte e spettacolo che hanno saputo apprezzare l’originalità dello stile e la nobiltà e profondità del messaggio tra cui:
Roberta Torre, Mario Zonta, Renzo Rossellini, Mario Martone, Julio Juste, Paul Morrissey, Violante Placido, Fernando Solanas, Francesco Nuti, Antoine Cucca, Pino Sondelli, Francine Liebling, Larry Leah, Giuseppe Avallone, Anna Forgione, Joe Henry, Angela Furcas ed altri8) Birth, Life and Death video performance (con Antonello De Rosa, vhs, bianco e nero, 2003)
Realizzata da me ed Antonello De Rosa in poche ore. Insieme a An Oniric Comedy rappresenta il tentativo di unire la performance dell’attore a quella del filmmaker: ogni inquadratura veniva realizzata al momento e montata senza poter tornare indietro, quindi senza la confortevole possibilità di una seconda chance, secondo la regola del montaggio in camera.
La tematica è la metafora della nascita, vita e morte. Il corpo diventa una struttura architettonica, le pose plastiche sono funzionali al respiro e alla ricerca dell’identità di un corpo in uno spazio.9)Il bosco video racconto (An oniric comedy, vhs, colore, bianco e nero, 2003)
Nato come video-performance da utilizzare in un festival musicale per il gruppo dei Landguard, (adesso conosciuti come Axiom), come video-istallazione è divenuta successivamente una sorta di piccolo video-racconto sul tema della ribellione della natura contro l’uomo usurpatore del suo equilibrio.
Anche qui il sonoro a volte supera le immagini nell’insediare in noi sensazioni ed emozioni.
Sempre realizzato in un giorno con la tecnica del montaggio in camera.
La musica nella seconda parte è quella degli Axiom. -
The Hours
Erin Poesia cinematografica.
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Fucking Amal
sonia qualcuno sa se per caso questo film è disponibile in dvd nella versione italiana???
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Imagine Me & You
sonia concordo in pieno! poi Piper Perabo è da sola una garanzia!
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Plata Quemada
Deneb STRAORDINARIO!
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L' Interruzione
DOC IL CORTOMETRAGGIO è STATO SELEZIONATO E QUINDI SI POTRà VEDERE AL MILANO GAY FILM FESTIVAL 2006
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L' Interruzione
la PRESENTAZ. DEL PROF.AMENDOL Alfonso Amendola
LABORATORIO DI ANALISI DELL’AUDIOVISIVO
DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA COMUNICAZIONE
UNIVERSITA’ DI SALERNOIn primo luogo mi scuso per non essere presente tra voi e spero che queste poche righe possano essere un iniziale momento d’incontro e dialogo verso un progetto associativo forte e necessario. Come forte e necessario è il cortometraggio che oggi presentiamo.
Ma prima di entrare nel vivo del film – che a breve vedremo – vorrei dire alcune cose sul lavoro cinematografico di Domenico Natella, filmaker indipendente che da tempo ci ha abituati a lavori dove la dimensione dell’ironia ben si amalgama con una costruzione visiva che sapientemente conosce le dinamiche delle arti e lo spazio di ricerca innovativa determinato dall’avanzamento tecnologico e digitale senza mai dimenticare la logica del racconto e della dimensione emotiva. Centrale per la produzione di Natella il suo cortometraggio d’esordio “HOY NO ESTOY PA’ NADIE” (che vinse l’edizione 2003 del Festival di cinema indipendente FLAMING CREATURES diretto da chi scrive) dove la tragicità del tema è raccontata con un ritmo cadenzato e volutamente ripetitivo che trasporta lo spettatore in uno scenario totalmente reso attraverso lo spazio vuoto, il silenzio e l’anima dolente delle cose. Un cortometraggio d’esordio dove in tanti hanno parlato di matrice alla Almodovar e dove Mimmo Natella al meglio mette in cantiere la propria tensione espressiva e creativa. Centrale il periodo americano di Mimmo dove si confronta con gli statuti produttivi e realizzativi degli USA, senza dimenticare il suo primo lungometraggio dal forte taglio sperimentale (FRAGOLE A MEZZANOTTE) ed una serie di altri lavori audiovisivi che comprendono il videclip (ricordo in particolare il video CITIES AND FACES dei NUDE), lavori di videoteatro e di videodanza.
Ma passiamo al cortometraggio che tra poco vedremo.
“A tutti quelli che interrompono un pregiudizio” a queste persone è dedicato L’INTERRUZIONE ultimo cortometraggio firmato da Domenico Natella e scritto in collaborazione con l’Associazione Universitaria “René Vivien”. Inizialmente ho parlato di un prodotto cinematografico FORTE E NECESSARIO. Provo a spiegare il perché del ricorso a questi due aggettivi. Un’operazione FORTE in quanto viene affrontato un tema (quello della omosessualità al femminile) in maniera decisamente diretta, senza mezzi termini, senza tormenti retorici o pruderie moralistiche. Un tema che viene definitivamente liberato dall’ancora del tabù e diventa un motore sociale ed emozionale reso con intelligenza e partecipazione da un affiatato cast di giovani attrici. NECESSARIO perché nella nostra società sempre più chiusa e pericolosamente bacchettona diventa sempre più necessario ascoltare le voci differenti, ascoltarne i silenzi, condividere sogni, speranze e visioni. Con L’INTERRUZIONE entriamo all’interno di un mondo dove ansie, paure e voglia di raccontarsi perfettamente si miscelano al flusso narrativo ed audiovisivo ricco per tensione cromatica (è un film che gioca sui rossi accessi, sulla pastosità del colore come calore) e con un’idea di montaggio e dinamica digitale che Domenico Natella ha saputo ben rendere con la sua attenta costruzione registica (resa attraverso split-screen, dissolvenze incrociate e divertenti tagli d’immagine). Lascio all’eventuale dibattito finale i tanti altri temi che sono alla base di questo film che è anche un lavoro “meta-cinematografico” (sostanzialmente L’INTERRUZIONE è il racconto del desiderio di realizzare un film) e che è intensamente girato all’interno di un unico spazio fisico… uno spazio dove esplodono contrasti, passioni, conferme affettive, coming out, racconti di vissuti, storie dolorose, storie di consapevolezze, scoperte del proprio mondo e dove si osservano “le identità senza dare sentenze definitive” come precisano gli autori del corto. Ma è anche un film d’amore e d’amicizia, dove l’obsoleto tema della provocazione viene giustamente bandito per portare avanti un racconto che sfida l’intimità e la collettività, e dove il tema dell’amore lesbico viene raccontato con intelligenza e passione.
Dovendo fare dei rimandi ad ulteriori immaginari cinematografici mi piace rievocare:
1) i grandi kammerspiel di Fassbinder (penso in particolare alle LACRIME AMARE DI PETRA VON KANT o ai monologhi dolenti di GERMANIA IN AUTUNNO);
2) mi piace ricordare l’intensa ironia di ALMODOVAR;
3) ed infine mi piace ricordare tutti quei registi che hanno saputo raccontare segreti e forze sorgive del tema omosessuale (un nome su tutti NICHOLAS RAY).Chiudo qui il mio intervento introduttivo e, nell’auguravi buona visione, lascio lo spazio all’INTERRUZIONE film diretto da Domenico Natella e prodotto dall’Associazione G.L.B.T. Renèe Vivien e dall’Università degli studi di Salerno.
Grazie
Un film interessante, per niente banale, con un inserimento a metà stpria di una scomparsa e le relative ricerche.
Una visione sulle coppie di oggi con i loro grossi problemi, i tradimenti, l’insincerità.
Tutti i personaggi sono descritti con molte sfaccettature, solo il gay è rappresentato quasi tutto di un pezzo e bene: sicuro di se, che ama le sfide e vuole vincerle: una volta tanto non la solita mammoletta in balia del cattivo mondo circostante o un perdente sfigato.
Bravi gli attori e il ritmo narrativo che senza essere sincopato tiene desta l’attenzione dello spettatore per tutto il film.