I commenti degli utenti

  1. Closet Monster
    solokiefer

    Il ragazzo che parlava col criceto.
    Bel film sull’adolescenza di Oskar, sull’odio totale per la sua città, sull’essere diverso e su quanto sia difficile accettarlo, sul desiderio di partire e realizzarsi.
    Il film amalgama benissimo la vita reale del protagonista con assurdi no-sense disseminati ovunque: il suo miglior amico è un criceto con cui parla amabilmente e al quale spetta la migliore battuta del film, talvolta vomita viti e ad un certo punto – mentre si masturba – scopre che il suo cazzo è diventato una barra di ferro. Accanto a tutto questo, accadono cose assolutamente normali: i genitori divorziano e lui resta col padre strambo, ha una cotta per il collega super figo e super etero.
    L’attore, Connor Jessup, è bravo a trasmettere tutta la goffaggine di un personaggio immobilizzato da paure che si porta dietro dall’infanzia.
    La forza del film sta nell’equilibrio perfetto tra follia grottesca e vita ordinaria, senza mai la minima sbavatura

  2. Viva
    solokiefer

    Il melodramma ha – sempre più – una connotazione negativa nel mondo del cinema ma, se costruito bene, è un genere vincente.
    Il plot di questo film cubano potrebbe far pensare ad una fiera degli eccessi, cioè un padre ex-pugile che impedisce al figlio adolescente di fare la drag queen.
    Invece la caratteristica principale di questa pellicola è la misura, niente è urlato, travolgente o strabiliante. Lontano mille chilometri dal primo Almodovar.
    Nonostante i numeri (e i battibecchi) dei travestiti su canzoni d’amore di cantanti sudamericane degli anni passati, le immancabili marchette, l’Havana e il machismo del mondo del pugilato, il film resta sempre fresco e lieve. Emoziona in maniera onesta per tutta la sua durata.
    Bravissimo Hector Medina che interpreta Angel/Viva, ragazzino protagonista del film.

  3. Nasty Baby
    solokiefer

    L’inizio è da film indipendente: una tipa, Polly, sentendo gli anni che passano, chiede l’aiuto ad una coppia gay di amici per restare incinta e Freddy, uno dei due, prendo spunto dalla situazione per compiere una performance di video arte interpretando un neonato.
    Ma accanto a questa storia se ne sviluppa un’altra in cui lo stesso trio si trova immischiato in una vicenda quasi noir.
    Non è quindi il solito film gay politicamente corretto, in cui la coppia accettata e benvoluta vive la propria quotidianità a New York del tutto simile a quelle di tutte le altre coppie.
    E’ un film sul disagio, una storia che rotola velocemente verso la tragedia, racconto gestito molto bene dal regista, che rischia moltissimo nella virata della trama.
    Bravissima Kristen Wiig, stella assoluta del cinema indie americano.

  4. L' Imbalsamatore
    solokiefer

    Il personaggio stupendo di Peppino Profeta (Ernesto Mahieux, caratterista teatrale), di professione imbalsamatore, quasi nano, che opera in un sud oscuro e quasi noir, non certo quello colorato di troppi film italiani, in ambienti molto al di fuori della legalità.
    Accanto a lui Valerio, bellissimo (e bonissimo, attore praticamente sparito) ingenuo assistente di una bellezza travolgente, resa ancora più sconcertante dal confronto con la deformità del principale.
    E la sua ragazza, Debora, molto meno ingenua di Valerio.
    Una trama esigua in cui i tre si muovono, rotolando lentamente in un legame sempre più morboso, in cui il desiderio, la solitudine, la bramosia creano incastri sempre diversi.
    Un film italiano decisamente atipico, senza speranza, ombroso, recitato in maniera perfetta.
    Un noir che riesce sempre a tenersi a dovuta distanza dal trash.
    Stupende le ambientazioni create da Garrone.

  5. Quando hai 17 anni
    solokiefer

    Perfetto sotto il punto di vista stilistico e narrativo, il film racconta l’atteggiamento istintivo di adolescenti che confondono desiderio con repulsione, lotta con accoppiamento.
    Techinè ha un’autentica adorazione per l’età che precede i vent’anni, trova sempre fonte d’ispirazione nei comportamenti ambigui dei giovani, un po’ come le poesie di Sandro Penna.
    Andrè Techinè è uno dei registi che amo di più, ha creato personaggi scomodi e rivoluzionari, ma con la maturità, mi pare sia diventato meno graffiante, più accomodante verso una società che un tempo criticava.
    L’intrecciarsi delle vicende è convincente e permette l’evolversi di una storia delicata e senza forzature.
    Bravissimi i due giovanissimi protagonisti e terrificante la locandina.

  6. Esteros
    solokiefer

    Film indipendente sudamericano a bassissimo budget ma davvero piacevole.
    Una storia a due livelli temporali dei due protagonisti (da bambini e ragazzi ormai cresciuti) in una cittadina dell’Argentina nell’estuario sul fiume Uruguay.
    Una trama molto semplice e neppure molto nuova, vale a dire la confusione sessuale che si ha da bambini che prende strade diverse da adulti, però raccontata in modo incantevole e senza pretese.
    Il bellissimo panorama aiuta molto la vicenda, specialmente nei momenti più lenti e silenziosi, ma la forza vera del regista sta nell’aver trovato due attori perfetti nell’identificare i due personaggi assai diversi, il gay dichiarato e l’etero confuso: in ogni azione gli attori diventano davvero Jeronimo e Mathias, con una disinvoltura ammaliatrice.
    Temo non avrà una distribuzione massiccia

  7. O Ornitólogo
    solokiefer

    Rodrigues riesce ad incantare un’altra volta: partendo da una normale storia della gita di un ornitologo, Fernando, arriva a trasformare la storia in un viaggio nella natura ed interiore del protagonista, che si trova a ripercorrere le vicissitudini e le esperienze di Sant’Antonio da Padova (portoghese di nascita anch’egli).
    Alternando visioni mistiche a sensualità terrena, il regista crea ancora un film che è l’insieme dei temi suoi più cari: il doppio, il sesso, la solitudine, l’emarginazione, la spiritualità più alta, legata ad una iconografia sempre presente.
    Nel suo cammino Fernando (l’attore Paul Hamy, molto prestante fisicamente e perfetto nelsuo ruolo) incontra Jesus (simbologia manifesta), che lo seguirà nel suo percorso in una radura irta di pericoli e rivelazioni, quasi sempre surreali (strepitoso l’incontro che le due cinesi cattoliche, smarrite nel cammino verso Santiago di Compostela).
    Film faticoso e sublime, come i precedenti totalmente onirico, anche se rispetto a questi meno disperato.

  8. After Louie
    solokiefer

    Una pellicola molto gay per le tematiche trattate, e un personaggio protagonista ipercontrollato, vizioso e incapace di accettare il fatto che nel mondo gay la lotta contro la discriminazione e HIV stia scemando. Il suo incontro col giovane Braeden fa risaltare ancor di più questo suo arroccamento in posizioni vecchie di vent’anni.
    Purtroppo. verso il finale, il film prende una piega sgangherata, pare che il regista non abbia una chiara idea di come terminarlo e trascina una storia che aveva già risolto nella prima metà.
    Peccato perché il film era un’interessante istantanea sulle varie posizioni nel mondo gay odierno.

  9. Handsome Devil
    solokiefer

    Divertente film inglese super delizioso sul coming out di giovanissimi durante l’anno scolastico. Anche se tiene i concetti sempre ad un livello superficiale e di intrattenimento, affronta il tema del bullismo e della scoperta della propria sessualità in maniera competente.
    Ned, anche se soltanto sedicenne, è già gay dichiarato e questi gli comporta non pochi problemi con i suoi compagni di collage ma la cosa non pare ferirlo più di tanto: per fortuna iniziano ad esserci questi personaggi nel cinema, che, pur essendo vittima di bullismo, che è sempre cosa disgustosa e deprecabile, sanno rispondere a tono, trovando anzi un angolo dove anche brillare.
    Il suo compagno di stanza si scopre essere Connor (già visto in New York Academy) meravigliosa creatura, che si rivela essere anche un fantastico giocatore di rugby e beniamino della squadra e della scuola.
    Diventa amico di Ned, anche se non vive bene la propria omosessualità (eh si, è gay anch’egli), non si innamorano per fortuna, ma passeranno un momento di tensione.
    Film ben fatto che dovrebbe girare per le scuole, ottimi tutti gli attori, soprattutto Ned, il giovane protagonista, per il quale vedo un gran futuro nel cinema.

  10. Night Flight
    solokiefer

    Ovvero come fare un film romantico su adolescenti gay in età scolare e non essere mielosi, patetici e buonisti.
    La vicenda riguarda due giovanissimi, Hong-Ju e Gi-Woog, conoscenti da molti anni, ma con stili di vita assai diversi: il primo bravo a scuola, un po’ maldestro, consapevole della sua omosessualità e innamorato da sempre del secondo, che invece è coinvolto nella malavita, a scuola è il capo di una gang che bullizza chiunque, anche se sotto questa tenebrosità riusciamo ad intravedere un animo nobile (la solita storia di Candy e Terence, per intenderci).
    Oltre che una splendida fotografia e ottima interpretazione, la forza di questo film sta nell’equilibrio costante che il regista tiene per non far diventare una pellicola a tematica adolescenziale, ma una storia molto più potente ed universale sulla debolezza, sull’emarginazione, sulla difficoltà di essere giovani ed inesperti.
    Anche se lunghetto, non annoia mai.

  11. Il padre d'Italia
    solokiefer

    Luca Marinelli è uno dei pochi attori italiani che davvero mi piacciono, mi chiedo quindi come sia potuto finire in questo film sgangherato, zeppo di luoghi comuni e moralismi parecchio biechi.
    Paolo, gay in crisi, incontra Mia, un tipa pazza convinta di essere una cantante da cui stare lontanissimi e pure incinta (che poi non si capisce perché nella vita reale un omosessuale in crisi prende il Prozac e nei film trova sempre una donna che per un po’ gli fa scordare che gli piacciono gli uomini).
    Così pensa che siccome la sua vita fa piuttosto schifo crede che giocando al papà la sua esistenza possa acquistare un senso.
    Silenzi e immagini al rallentatore non fanno un bel film, se non c’è alla base una sceneggiatura di valore e questo difetto nel cinema italiano contemporaneo esiste parecchio.
    Oscena la versione di There is a light that never goes out degli Smihts cantata da Isabella Ragonese (che comunque in questo film è la più brava):

  12. The Pass
    solokiefer

    L’omosessualità nel mondo del calcio, ben lo si sa, è tema più tabù di qualsiasi altro: si può solo immaginare come reagirebbero i tifosi al coming out da parte di uno dei loro beniamini, e ancor si può immaginare la reazione e gli striscioni dei tifosi di squadre opposte.
    Film diviso in tre parti, con distanza di cinque anni una dall’altra in cui viene narrata la vicenda di un calciatore di fama spaziale, ricchissimo, con sponsorizzazioni milionarie, che deve rinunciare a vivere una vita sessuale libera per la paura di perdere tutto. Un’opera inizialmente scritta per il teatro (dove ha avuto molto successo), che non perde assolutamente nulla nella trasposizione cinematografica.
    Eccezionale Russell Tovey (uno dei protagonisti della famosa serie Looking), in scena dal primo all’ultimo minuto del film, che interpreta perfettamente il calciatore celebrato (e che fa ricordare parecchi assi del calcio veri, della cui eterosessualità si dubita).
    Ah the pass è un passaggio di cui si parla per tutto il film, e non passivo.

  13. Center of My World
    solokiefer

    Dolan, giovanissimo super talentuoso regista canadese, fa già scuola.
    Eh si perchè se questa film ha un difetto (enorme però), è di ricordare in maniera impressionante i film e le dinamiche messe in scena dal giovane Xavier, non per ultimo l’uso della colonna sonora.
    Phil, giovane ragazzo tedesco, fa parte di una famiglia sgangherata composta da madre (brava l’attrice, ma troppi cliché nel descrivere una madre alternativa) e la gemella (personaggio troppo poco esplorato).
    E’ il racconto della prima storia d’amore di Phil, un bono incredibile di nome Nicholas, ancora però parecchio insicuro su cosa sia di suo gradimento a letto (tutto, apparentemente).
    Immagini ed sterni bellissimi, ottimo uso della colonna sonora, come già detto; la storia, abbastanza deboluccia rende il film tutto sommato gradevole, ma non certamente indimenticabile.
    Molto bene tutti gli attori, soprattutto il protagonista.

  14. What's Between Us
    Fabio Giuffre

    un film bellissimo con una storia commovente e appassionante distrutto da una incompentente sinossi. Ma come si fa a scrivere “marito colto in fragranza” o “apriti cielo!”

  15. When Night Is Falling
    gigi

    meraviglioso. non ho mai visto un film bello come questo, di qualsiasi genere si tratti. mi servirebbe un dizionario per definirlo. basta una parola. Magico.

  16. The Wound
    alberto mancini

    Il film risulta un po’ discontinuo: bellissime e potenti immagini, volti intensi, trama intrigante: ma a volte un po’ melodrammatico e sovraffollato. Quest’ultima osservazione può dipendere dal fatto che l’ho visto con sottotitoli, senza adeguati occhiali e quindi ho perso molti passaggi, ma forse alcuni di questi passaggi erano in sé poco evidenziati. Da raccomandare a cinema gay-freindly, a incontri culturali gay e non, a gente sena para-occhi.

  17. Bernard & Doris complici amici
    cinemagayofficial

    Grazie Adele, abbiamo corretto 🙂

  18. Morte a Buenos Aires
    Hir

    Visto, skippando spesso a causa della trama, debole, retorica. Bichir merita di meglio che un pamphlet di idee (altrui) che cambiano continuamente la direzione ad un film senza meta. Resta efficace la messa in scena.

  19. Free Fall
    virginia

    Uno dei più bei film a tematica gay, fa piacere riguardarlo ogni tanto.

  20. Geography Club
    virginia

    Totalmente d’accordo, però alla fine non è malvagio dai 🙂 se non si sa cos’altro guardare va bene.