Franco Buffoni è uno dei più grandi poeti italiani vivente, traduttore e scrittore di numerosi testi di poesia e di quattro romanzi. Vincitore di prestigiosi riconoscimenti letterari, tra cui il Premio Viareggio. Davide Nota, su il quotidiano Huffington Post, gli ha dedicato quest’anno un ampio articolo dal titolo “La lotta di liberazione omosessuale nella poesia di Franco Buffoni”, spiegando che “fino a quando l’omosessualità non sarà considerata, culturalmente e legislativamente, come un evento naturale, un poeta omosessuale non potrà che concentrare tutte le proprie energie compositive attorno al tema”. Così infatti ha sempre fatto Buffoni, anche nella sua ultima opera, “Personae” (pubblicata quest’anno dall’editore Manni), un dramma in cinque atti, scritto in versi, dove si racconta la storia di una coppia gay formata da Narzis, professore di filosofia alsaziano, e suo marito Endy, un tecnico informatico ed ex operaio, che hanno avuto due figli avuti con gpa. Abbiamo poi la storia di Inigo, prete lefebvriano, che vive in una confraternita dedicata a Venner, l’uomo che si suicidò a Parigi il 21 maggio 2013 per protestare contro il matrimonio gay, e di Veronika, donna ferita nell’orgoglio e nell’amore, abbandonata dal promesso sposo, Kosta, che si scopre omosessuale. Buffoni, intervistato, ha detto: “la gpa è un nervo scoperto all’interno della comunità Lgbt e non solo. Trovo detestabile che la gpa sia definita “utero in affitto” perché non ho mai sentito nessuno chiamare le balie, che pure hanno cresciuto e allevato tanti fanciulli, “mammelle in affitto”.”