10 serie LGBT che speriamo di vedere nel 2019

Sono molte le serie con riferimenti LGBT uscite in questi ultimi anni e purtroppo non ancora arrivate sui nostri piccoli schermi, cosa ancora più deplorevole se pensiamo al basso costo di uno streaming con sottotitoli per le ormai tante società operanti nel nostro paese. Abbiamo selezionato quelle che riteniamo più interessanti anche per un vasto pubblico.

Classifica

  1. Pose (USA, canale FX)

    Altra serie che ha segnato il 2018, creata dal nostro Ryan Murphy e che può vantare il più alto numero di protagonisti e attori transgender. Può vantarsi di essere anche la prima serie con una regista trans di colore.  Accolta molto bene dalla critica con un gradimento che supera il 90% delle recensioni, è stata programmata dal potente canale FX in prima serata la domenica sera. Serie musicale drammatica ambientata nella New York degli anni ’80 ci racconta le vicende (vere, scritte da persone queer e trans) che nascono o finiscono nell’iconica sala da ballo queer più famosa della città (vedi il film Paris Burning),  l’ascesa del lussuoso universo ell’era Trump, la scena sociale e letteraria e il mondo della cultura del ballo. Già annunciata una seconda stagione che ci racconterà gli anni ’89 e ’90. Murphy ha annunciato che tutti i guadagni ottenuti dalla serie saranno devoluti a enti di beneficenza, compreso l’istituto legale The Sylvia Rivera Law Project

  2. Man in an Orange Shirt (UK, BBC, 2017)

    Miniserie britannica in sole due parti, praticamente un film di due ore, che racconta tre storie d’amore distribuite negli anni ’40 e nel 2017. Sceneggiato da Patrick Gale che si è basato sulle sue esperienze famigliari, scrivendo la storia in sei anni. Flora Berryman, la madre di Gale, aveva trovato una pila di lettere d’amore da un “amico” maschio sulla scrivania del marito poco dopo la fine della seconda guerra mondiale. Distrusse le lettere per paura che potesse essere arrestato e poi, per disgusto e ignoranza, aveva equipararato l’omosessualità alla pedofilia.
    La serie, che ha ottenuto ottimi giudizi di critica (89% di recensioni positive) si avvale di tre ottimi interpreti, la grande beniamina del pubblico gay Vanessa Redgrave, Julian Morris e l’attore e modello Oliver Jackson-Cohen.
    Sono due storie separate ma intrecciate: la prima racconta gli ostacoli che la società occidentale sta mettendo nella relazione amorosa gay tra due veterani della seconda guerra mondiale Michael e Thomas nell’immediato rientro dal fronte. La seconda parte descrive le prove e le tribolazioni delle collaborazioni del XXI secolo, usando l’esempio del nipote di Michael. Le storie sono collegate da Flora, moglie in lutto di Michael e nonna di Adam, il cui amore non corrisposto per Michael e l’educazione conservatrice si traducono in un elemento odioso per Adam.

  3. The Bisexual (UK, USA, Channel 4 dal 10 ottobre 2018)

    Scritta e diretta da Desiree Akhavan per la televisione britannica Channel 4, ha molti spunti basati sulla vita reale di Akhavan, regista di bellissimi film lesbo come “Appropriate Behaviour” e “La diseducazione di Cameron Post”. Qui Akhavan mette in scena il suo stesso disagio verso l’etichetta bisessuale e l’atteggiamento culturale più ampio verso questo termine. Racconta la storia di Leila, una newyorchese che si sente persa a Londra, che decide di prendersi una pausa nella sua relazione decennale con la compagna, anche d’affari, Sadie.
    Leila e la sua compagna Sadie sono i poster virtuali dei bambini per le coppie lesbiche moderne. Stanno insieme da un decennio, gestiscono un business di successo e stanno per diventare i soggetti di un articolo su una importante rivista. Ma Sadie (Maxine Peake), la più anziana e più radicata delle due, sta cercando qualcosa in più dalla sua partner. Vuole sposarsi e iniziare una famiglia. Ma è chiaro che queste due donne sono su diverse lunghezze d’onda. “Abbiamo parlato di bambini e famiglia”, ricorda Sadie. “Ne abbiamo parlato in modo astratto”, respinge Leila, “abbiamo anche parlato di eutanasia”. Pensando ad una probabile rottura in arrivo Leila si trasferisce a Londra in un appartamento con il maturo hipster Gabe (Brian Gleeson), decisa ad esplorare l’eterosessualità, cosa che non nasce improvvisa nella sua testa ma che nella sua comunità di sostegno lesbica veniva accuratamente ignorata. Gabe ha pubblicato un romanzo di successo 10 anni fa, ma ora impartisce lezioni di inglese al college e dorme con lo studente occasionale. Nonostante i suoi superficiali atteggiamenti sessisti e razzisti, diventa un prezioso gregario per Leila mentre mette alla prova la sua nuova sessualità. Molti i riferimenti a The L Word, spesso citata da vari personaggi della serie sebbene tutti la detestino. Una storia divertente e stuzzicante che aiuta a comprendere molte cose sulla bisessualità (non sempre apprezzata dalla comunità gay) e soprattutto su quanta immaturità e insicurezza e goffaggine ci sia in molte persone, compresa la protagonista ancora alla scoperta di se stessa, dopo essere fuggita da una famiglia di tradizionalisti iraniani. Quando sente dire dalle sue amiche lesbo che la bisessualità è un tradimento dei buoni valori lesbici, risponde con ironia, sì, la bisessualità è stata inventata da dirigenti pubblicitari per vender vodka aromatizzata. (Devin D. O’Leary, alibi.com)

  4. The Fosters (USA, Disney-ABC)

    Una serie targata Disney-ABC che attendiamo dal 2013, che si è conclusa dopo 5 stagioni nel 2018 e che ora sta dando il via ad uno spin-off con protagonisti i giovani Callie e Mariana che si avviano verso la maturità. Dramma familiare, quasi tutto omosex, con protagoniste una coppia lesbica, Lena e Stef Adams Foster, ed i loro figli, un mix di adottati e biologici, tra i quali il più giovane,Jude, che si scopre gay e che ci regala il più giovane bacio dello stesso sesso nella storia della televisione. Insieme alle tematiche e alle difficoltà di essere e crescere persone LGBT si affrontano temi come le gravidanze giovanili, l’aborto, le sparatorie nelle scuole, l’immigrazione, la salute mentale, ecc. Una serie forse un po didattica ma assolutamente necessaria. Cosa aspetta Netflix a inserirla nel catalogo italiano?

  5. Schitt's Creek (Canada, 2015)

    Serie televisiva canadese ideata da Eugene Levy e dal figlio gay Dan Levy, trasmessa su CBC Television dal 13 gennaio 2015, già arrivata alla quinta stagione ma ancora inedita da noi. La serie racconta di una famiglia benestante, composta da Johnny (Eugene Levy), un ricco magnate del video store, da Moira Rose (Catherine O’Hara), una soap star di successo e da due figli, un ragazzo omosessuale, David (Dan Levy) e una ragazza, Alexis (Annie Murphy), bizzarramente mondana. La famiglia perde la propria fortuna quando il loro manager non riesce a pagare le tasse. Sono costretti a ricostruire le loro vite con la loro unica risorsa residua: una piccola città chiamata Schitt’s Creek che avevano comprata per il loro figlio come regalo e scherzo qualche anno prima, per il suo compleanno.
    I quattro, senza denaro, saranno costretti ad alloggiare in due stanze dell’unico motel in paese. Nel corso delle stagioni David ha intrattenuto relazioni sia con donne che con uomini, tra cui il proprietario del motel della città, Stevie, interpretato dall’attrice Emily Hampshire. Serie molto camp, vitalizzata da un umorismo assurdo che oggi è difficile trovare nella moderna cultura pop. Il creatore gay Levy ha assicurato che nella quinta stagione in arrivo ci sarà più ironia, nudità e bisessualità e sarà la stagione più gioiosa di tutte, “Abbiamo messo un sacco di strati rocciosi emotivi, e ora ci stiamo solo divertendo. Stiamo accoppiando personaggi con personaggi diversi che non sono mai stati accoppiati prima, stiamo espandendo il mondo dello spettacolo e portando i nostri personaggi fuori dalla città, stiamo costruendo relazioni e tragedia. E alla fine, continuamo a raccontare la storia di questa famiglia che lentamente ma sicuramente si rende conto che il denaro in realtà non significa niente”

  6. Queers

    Otto storie intime, interpretate ognuna da un singolo attore, tutti bravissimi, dirette dal dichiarato Mark Gatiss, rinomato autore ed attore britannico (era Tycho Nestoris nel Trono di Spade), e scritte da otto diversi sceneggiatori per il palinsesto BBC che celebra i 50 anni dal Sexual Offences Act, la legge che nel 1967 depenalizzava gli atti omosessuali consumati in privato fra due uomini entrambi di età superiore ai 21 anni (al tempo, il promotore della legge, Lord Arran, invitava i gay a mostrarsi riconoscenti per la legge evitando ogni forma di ostentazione pubblica riprovevole, agendo con dignità ed in silenzio). Sono otto storie di uomini e donne che in epoche diverse, prima e dopo il 1967, hanno vissuto importanti esperienze di omosessualità.

  7. Vida (USA, canale Starz dal 18 maggio 2018)

    Un’altra delle serie rivelazione del 2018 che speriamo arrivi presto anche da noi. Serie tutta latinos, ad iniziare dalla creatrice Tanya Saracho, importante autrice teatrale, che si è ispirata al racconto “Pour Vida” (era anche il titolo iniziale della serie, poi accorciato) di Richard Villegas Jr., fortunatamente già rinnovata per una seconda stagione. La serie ha ottenuto unanime consenso dalla critica, l’aggregatore Rotten Tomatoes le assegna una valutazione positiva del 100% con un voto medio di 8,06 su 10 basato su 36 recensioni. Il critico Dominic Patten si è espresso in questo modo: “Dal suo episodio di apertura diretto da Alonso Ruizpalacios, la serie respinge le barriere, schiaffeggia gli stereotipi stupidi e trionfanti mette in luce diversi mondi che forse non conosci bene ma sono parti vitali del tessuto culturale del nostro tempo e del nostro paese”. Questa prima stagione potrebbe essere vista come un ottimo film indipendente, appena più lungo del normale, circa tre ore; da notare che raramente viene usata una lunghezza per episodio di soli 30 minuti per una serie drammatica.
    La storia è assai semplice ma sicuramente intrigante. Due sorelle messicane-americane, Emma e Lyn, che vivono all’Eastside di Los Angeles e che non potrebbero essere più diverse e distanti una dall’altra, sono costrette a ritornare nel loro vecchio quartiere per il funerale della madre appena deceduta. Qui scopriranno un segreto sconvolgente che è la premessa alla vicenda che segue. Potete immaginarvi cosa succede quando, dopo essere stati allontanati dalla vostra famiglia per le vostre preferenze sessuali, venite a scoprire che vostra madre era lesbica ed ha vissuto per due anni con un’altra donna senza farvelo sapere?
    Questo è quanto scoprono Emma e Lynn, un quartiere completamente cambiato, con gallerie che spuntano in ogni angolo, e soprattutto una donna che è stata la moglie segreta della loro madre…

  8. Ackley Bridge (UK, Channel 4, 2017)

    Serie britannica iniziata nel 2017 su Channel 4, composta finora da due stagioni di 6 e 12 episodi della durata di 60 minuti, con una terza stagione di 8 episodi in preparazione che andrà in onda nel 2019. E’ un dramma scolastico che segue la fusione di due scuole in una comunità composta da britannici e pakistani (bianchi e gialli), causata da tagli di bilancio. La serie riempì le cronache dei media al suo inizio per quanto accadeva nel primo episodio, uno studente che indossa una (falsa) bomba perchè contrario all’unione delle due scuole, mentre era appena avvenuto l’attentato all’Arena di Manchester. La produzione decise di sospendere la trasmissione e rifare l’episodio. La serie, giudicata un mix tra “Waterloo Road” e “Shameless”, segue le tribolazioni conseguenti all’unione di due comunità differenti, sia da parte degli adulti, professori e genitori, sia da parte degli studenti. Oltre alla tematica di culture differenti viene dato ampio spazio anche alle problematiche di genere. Sono state ad esempio elogiate sia dal pubblico che dalla critica le vicende della professoressa Lila Sharif, interpretata da Anneika Rose, che si rivela come lesbica agli studenti. Nasreen Paracha (Amy-Leigh Hickman), una delle giovani principali protagoniste, fa coming out con la madre dicendole anche di essere innamorata di un’altra ragazza, Sam (Megan Parkinson). Lila e Nasreen avranno anche una breve relazione. Lo studente Naveed Haider (Gurjeet Singh) è gay ma farà un finto fidanzamento con Nasreen per nascondere le rispettive omosessualità. Cory Wilson (Sam Retford) è il miglior amico di Naveed e sta scoprendo la propria omosessualità (nella seconda stagione li vediamo baciarsi e lo sentiremo dire apertamente che si sente fortunato ad avere Naveed nella propria vita).
    Una serie moderna, c’è molta tecnologia, senza stereotipi, divertente e maliziosa quanto basta, insomma un prodotto coinvolgente ed intelligente, spesso commovente. Meraviglia scoprire che in un Paese come l’Inghilterra che ha alle spalle 60 anni d’immigrazione dai Paesi del Commonwealth e dalle colonie britanniche ci sia ancora un così forte divario razziale.

     

  9. Charmed (USA, The CW, 2018)

    Serie che vedremo a maggio 2019 su Rai 2. E’ il reboot della serie di successo “Streghe” del 1998 terminata dopo 8 stagioni nel 2006. La serie originale raccontava di tre sorelle – Prue (Shannen Doherty), Piper (Holly Marie Combs) e Phoebe (Alyssa Milano) – che scoprivano di essere le discendenti di una stirpe di streghe. Con i loro poteri decidevano di combattere le forze del male, eravamo negli anni ’70. Nella nuova serie, ambientata ai nostri giorni, le streghe sono Macy, Mel e Maggie (Madeleine Mantock, Melonie Diaz e Sarah Jeffery), con poteri leggermente modificati. Le vecchie attrici hanno protestato per i cambiamenti fatti, rivendicando l’originalità della loro serie, e anche il pubblico non sembra aver accolto le novità, forse perchè ancora affezionato all’originale. Le nuove attrici protagoniste sono di origine ispanica e i creatori hanno voluto puntare su tematiche moderne, come la difesa delle minoranze e la lotta alle discriminazioni. Non a caso si è scelto di avere una strega apertamente lesbica e femminista, la nuova “Piper” che difende le donne la comunità LGBT oltre a combattere contro le minacce provenienti dal mondo degli inferi. La sceneggiatura dello show è firmata da Jessica O’Toole e Amy Rardin, lo stesso duo dietro a “Jane the Virgin”.
    Questa la descrizione ufficiale delle tre protagoniste: Macy è una scienziata, quasi trentenne, che sta per trasferirsi a Hilltowne, in Michigan, con il fidanzato Galvin per lavorare come ricercatrice all’università della città. Macy ha il potere della telecinesi e ha dei motivi per credere di essere legata a Mel e Madison.
    Mel Pruitt ha circa venticinque anni ed è una lesbica e femminista convinta che, dopo un tragico incidente, prova una profonda rabbia e tiene distante tutte le persone che la potrebbero aiutare, tra cui anche la sua fidanzata, la detective Soo Jin. Il potere della ragazza è quello di fermare il tempo.
    Madison, infine, è una diciottenne atletica che frequenta il college e caratterialmente è l’opposto della sorella Mel. Desidera far parte di una comunità e cerca di adeguarsi agli altri. La scoperta di essere una strega terrorizzerà la giovane che possiede il potere di ascoltare i pensieri delle persone.

  10. Falling for Angels (USA, HereTv)

    Una  serie del 2017 (di soli sei episodi) che vorrebbe seguire le tracce lasciate da “Looking” senza però lo stesso successo. Ci troviamo nella California losangelina, dove la scena gay è molto vivace. La serie, prodotta da Pride Media (Advocate) e Here TV, vuole esplorare le moderne dinamiche degli incontri gay ed essere nello stesso tempo un omaggio all’amata città di Los Angeles. In ogni episodio, ambientato in un tipico quartiere della città (Boyle Heights, Koreatown, Leimert Park, Silver Lake, Bel-Air e Malibu), si seguono i diversi stadi di una relazione gay, affrontando temi come la salute, la sessualità, i sentimenti, i tradimenti, la promiscuità e le sofferenze d’amore. Tra i protagonisti Steve Grand, Daniel Franzese, Jason London e Alec Mapa.
    Nel primo episodio, Jesse, un avvocato messicano-americano che ha in qualche modo voltato le spalle alle sue radici latine, vive un risveglio culturale dopo un incontro con Leo, un attivista latino-americano infuocato e sexy …
    Nel secondo, Kevin, un giovane taiwanese-americano, cresciuto in un quartiere tradizionalmente bianco americano, inizia ad avere una diversa comprensione delle sue origini dopo aver incontrato il maturo Gino, un coreano …
    Nel terzo episodio, Abraham, un giovane poeta afroamericano, sta lottando per definire cosa significhi essere un uomo a Los Angeles sotto il peso delle aspettative di famiglia, amanti e amici …
    Nel quarto episodio, Bentley e Chase, sposati da dieci anni, sembrano avere tutto – un’unione forte e amorevole, così come tutte le trappole della bella vita. Ma, purtroppo, nel corso del tempo, lo sfrigolio è uscito dalla relazione …
    Nel quinto episodio, Brendon pensa che il suo matrimonio con Jeffrey stia perdendo di lucentezza e suggerisce di avere un rapporto a tre con uno sconosciuto sexy. Ma dopo che Star entra nella sua vita, le emozioni borghesi dell’Antico Testamento – la gelosia, la monogamia, la territorialità – entrano nella mente di Brendon e semplicemente non andranno via …
    Nel sesto episodio vediamo riuniti tutti i nostri ex “angeli” che si ritrovano a Malibu per il matrimonio di Scott e Levi che si è rivelata una bella storia …

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