10 migliori serie del 2016

Le serie televisive sono state promosse già da qualche anno in serie A, un cammino lungo (sicuramente inaugurato da Twin Peaks di David Linch che ha in programma una nuova stagione), che nel 2016 ha goduto di un ulteriore salto, quello dello streaming, che in pratica le rende tutte sempre e ovunque disponibili. Il problema adesso è quello di riuscire a vederle tutte, anche solo le migliori, cosa che neanche da pensionato sembrerebbe possibile.

Nel 2016 la qualità è arrivata (o meglio proseguita) anche nelle produzioni italiane con due serie, The Young Pope e Gomorra, che sono state vendute in tutto il mondo e che si guadagnano i primi due posti di questa classifica. Oltre alla qualità il 2016 italiano è stato anche l’anno del definitivo sdoganamento della tematica gay in prima serata nelle serie più popolari, tanto che quasi eravamo tentati di scindere in due questa classifica, Italia ed Estero, cosa che speriamo di poter fare nel 2017. Vogliamo comunque menzionare “Un medico in famiglia” che finalmente dopo 10 stagioni ci ha regalato il primo bacio gay (con un bravissimo Paolo Sassanelli) in una puntata che ha registrato il miglior ascolto. E “I Medici” che ci regalato una scena di quasi sesso gay con due uomini nudi a letto insieme (ma senza sviluppi ulteriori).

The Young Pope” è stata la serie dell’anno, sia per il nome del regista premio Oscar Paolo Sorrentino, che per un tema così delicato per il nostro Paese. Abbiamo visto altre serie che raccontavano Papi, ma tutti così lontani nel tempo da farceli sentire estranei, avulsi alla realtà della Chiesa contemporanea. Sorrentino invece ha voluto entrare nel mistero e nell’intimo della Chiesa di oggi. Il suo Papa (un affascinante Jude Law), giovane e pieno di entusiasmo, vuole da subito candidarsi alla santità recuperando l’essenzialità della dottrina cristiana, quindi niente esteriorità (non vuole nemmeno mostrare il suo viso), niente ipocrisia, che significa estromettere tutti gli omosessuali presenti in Vaticano, iniziando dal responsabile della formazione, per poi arrivare a dire che tutti i preti omosessuali devono abbandonare l’abito, cosa che fa dire al Segretario di Stato (un indimenticabile Silvio Orlando, che sembrava nato per fare questo ruolo) che sarebbe la fine della Chiesa. Alla fine dei dieci episodi (che forse avranno un seguito) ritroveremo un Papa assai diverso, molto più vicino alla realtà ed ai veri problemi della Chiesa, in Vaticano e fuori. Arriva persino a nominare suo assistente personale un Cardinale (uno splendido Javier Cámara) che si dichiara omosessuale e che gli dice parole incredibili sulla forza e l’essenzialità dell’amore gay (non solo spirituale, come deduciamo anche dai suoi contatti nella missione americana), cosa esattamente opposta alla pedofilia, che, gli dice, è una malattia. Un primo posto in questa classifica assolutamente meritato.

Come meritato, ci sembra, anche il secondo posto, una “Gomorra” che già ci aveva regalato personaggi LGBT, ma che in questa stagione ci offre un personaggio gay di primissimo piano, presente in diversi episodi, addirittura un capo clan, interpretato da un efficace e quasi commovente Marco Palvetti, che s’innamora di una trans, che deve mascherare la sua omosessualità, ma che non riesce a nascondere la sua rabbia per le offese ricevute dalla trans Nina, piantando un coltello nella mano dell’omofobo. Praticamente un intero episodio dedicato a questa vicenda.

Dal terzo posto arriva la carica delle serie d’oltreoceano (ormai quasi tutte hanno personaggi LGBT), con in testa la stupefacente “Transparent“, forse la serie di qualità più LGBT di tutti i tempi, che si guadagna anche quest’anno una marea di candidature ai premi televisivi.

Eravamo tentati di inserire in classifica anche la nostra serie preferita, “Sense 8“, prodotta e distribuita da Netflix, che a Natale ha voluto regalarci un episodio speciale, lungo più di due ore (la serie arriverà con dieci episodi nuovi dal 5 maggio 2017), dove i nostri eroi festeggiano sia Natale e capodanno che il loro comune compleanno, in un carosello che prosegue con le vicende personali di ciascuno. Sempre toccanti le scene della coppia gay che affronta il coming out sul lavoro e con la madre, e della coppia lesbo perseguitata. Naturalmente non mancano erotiche scene di sesso multiplo (ma le migliori sono sempre quelle intime). Come episodio speciale non può evitare il rischio di apparire un po’ ripetitivo e senza grandi novità.

Ci è molto spiaciuto anche non poter inserire in classifica “The Night Of“, sicuramente la serie migliore dell’anno, sia come fattura che per le ottime interpretazioni, che per il modo originale in cui affronta un caso giudiziario già visto molte volte, quello di un indiziato forse innocente, presentato attraverso un’attenta e curiosa indagine dell’ambiente giudiziario e poliziesco, insieme a quello carcerario. Lo escludiamo perché il riferimento gay è molto debole, un rapporto orale in carcere seguito da un suicidio e da una vendetta.   Purtroppo si tratta di una mini-serie, quindi senza seguito (anche se gli autori, visto il successo di pubblico e critica, stanno pensando di continuare con una storia differente).

Tra le nuove serie escluse vogliamo anche segnalare “Rosewood“, che ha tra i protagonisti principali una coppia di giovani lesbiche che si stanno preparando al matrimonio, mentre devono elaborare genitori omofobi e altri problemi; l’accattivante “Jessica Jones”, serie disponibile su Netflix, che affronta il tema della separazione di una coppia lesbo; l’avvincente “The Night Manager” con un malavitoso dichiaratamente gay (un bravissimo Tom Hollander sacrificato nel finale); la stagione unica di “The Family” con una intrigante protagonista lesbo; “Billions” con due protagonisti straordinari e una intrigante storia gay negli ultimi episodi, che ha già annunciato nella seconda stagione l’inserimento di un personaggio lesbo particolare, interpretato da Asia Kate Dillon (Orange is the New Black); “Dicte“, apprezzata serie danese imperniata su una giornalista investigativa, che ha come personaggio secondario la bella assistente del capo della polizia, Bendtsen (Ditte Ylva Olsen, ex ballerina), una lesbica dichiarata molto sicura di sé, che nella seconda stagione ha una storia segreta con la capa del suo capo.

Classifica

  1. The Young Pope

    The Young Pope

    … Quando scopre che il responsabile del clero è omosessuale, decide all’istante di rimuoverlo. Non ha la minima incertezza. Probabilmente sa bene che l’omosessualità nel clero è diffusissima ed ingiustificabile secondo la dottrina. Una contraddizione elementare tra il dire ed il fare. Un’ambiguità insostenibile. La sua lotta è solo all’inizio. Per ora abbiamo visto come si sta preparando alla battaglia, come sta organizzato i nuovi vertici del suo esercito… Sorrentino si è imbarcato in un’impresa enorme, che tocca argomenti ed istituzioni ancora fondamentali nel nostro Paese e nel mondo.  La Chiesa, attraverso famiglia Cristiana, ha già detto che la serie presenta un Papa stonato, irreale e blasfemo, che siamo davanti ad una serie stile House of Cards (averne, diciamo noi), tutta congiure di palazzo…

  2. Gomorra

    Gomorra

    …Alla festa per il suo compleanno Salvatore si presenta con la finta fidanzata, un’occasione per farla conoscere a tutti, mentre il suo amore Nina vi partecipa cantando una canzone, che però viene interrotta dalle offese e dagli insulti (frocio, checca, ecc.) soprattutto di O’Mula. Salvatore sopporta con sofferenza questa situazione ma poco dopo pianta un coltello nella mano di O’Mula. La motivazione di questa reazione è che Nina è la sorella della sua fidanzata. Questo fatto sembra aver cambiato le prospettive di Nina, che ora vorrebbe costringere Salvatore a venire allo scoperto…

  3. Transparent

    Transparent

    Il tema principale è soprattutto quello della famiglia, seguito da quello dell’identità, vista sia dentro se stessi che nella condizione di figli che si trovano davanti un genitore trans, una persona nuova che non conoscevano veramente. Sulla problematica trans la regista ha consultato personaggi trans e letto diversi libri, che ha voluto far leggere anche a tutta la troupe, oltre che assumere veri trans sia come attori che come tecnici, perché, ha detto, “c’è oggi una grande ignoranza su questo tema.

  4. Orange Is the New Black

    Orange Is the New Black

    Dalla quarta stagione questa ottima serie di ambiente carcerario femminile viene trasmessa in contemporanea sia su Netflix che Mediaset Infinity. La serie è centrata sulle esperienze di Piper Chapman (Taylor Schilling), una donna proveniente dal Connecticut, residente a New York, che viene condannata a scontare quindici mesi al Litchfield, un carcere federale femminile di minima sicurezza, per aver trasportato una valigia piena di soldi della droga per Alex Vause, una trafficante di droga internazionale e un tempo sua amante. La storia si basa sul libro di memorie di Piper Kerman dal titolo “Orange Is the New Black: My Year in a Women’s Prison”.

  5. Grace and Frankie

    Grace and Frankie

    Grace e Frankie sono due donne che hanno superato i 70 anni, amiche/nemiche da sempre per via dei loro differenti stili di vita. La loro esistenza viene scombussolata quando i rispettivi mariti, soci in affari da oltre vent’anni, fanno coming out confessando di amarsi e di volersi sposare. Tornate single, le due donne sono costrette a vivere assieme e ad aiutarsi a vicenda, così da cominciare un nuovo capitolo della loro vita. La serie è stata rinnovata per una terza stagione.

  6. Le regole del delitto perfetto

    Le regole del delitto perfetto

    La bisessuale Annalise Keating, stimata avvocatessa e docente di diritto penale insegna presso una prestigiosa università di Filadelfia, la Middleton University. Con la collaborazione dei “Keating Five”, ovvero 5 studenti scelti per assisterla nei casi giudiziari, e dei suoi associati Bonnie e Frank, Annalise si trova a dover affrontare vari processi insieme ad intrighi personali. Nella terza stagione la coppia gay, di cui uno sieropositivo, va in crisi fino a separarsi sebbene Connor non desista. L’attore Jack Falahee che lo interpreta, assillato dai fans ha dovuto dichiarare di non essere gay, guadagnandosi un plauso ulteriore per come riesca così credibile nel ruolo

  7. Deutschland 83

    Deutschland 83

    Mini-serie tv tedesca che si guadagna un posto in questa classifica, oltre che per la buona qualità, per avere tra i protagonisti principali, il professore di giurisprudenza Tobias, in realtà spia della Germania dell’Est, omosessuale del quale s’innamora il giovane Alex, figlio ribelle di un Generale che frequenta il movimento pacifista. Storia intrigante, ricca di suspence, ambientata negli anni della guerra fredda, quando gli omosessuali erano ancora perseguibili a termine di legge.

  8. Quantico

    Quantico

    Nella seconda stagione, dopo la dipartita dei due personaggi gay o quasi gay della prima stagione, abbiamo l’ingresso dell’attore dichiarato Russell Tovey (“Looking”), dichiarato anche nel suo ruolo, con manifesto e ripetuto  orgoglio, frequentatore di battuage, con un quasi fidanzato ma tutto preso a corteggiare il suo religioso compagno di stanza, gay velato che continua a negare di essere gay (ma nell’ultimo episodio lo vediamo assalire Tovey con un appassionato bacio sulla bocca)

     

  9. Mozart in the Jungle

    Mozart in the Jungle

    Nina (Gretchen), un avvocato del sindacato che rappresenta Cynthia e i suoi colleghi musicisti, dimostra da subito un particolare interesse verso Cynthia, lodandone la bellezza, e parlandole con molta simpatia. L’attrazione è reciproca e le due donne s’impegnano da subito in una relazione segreta, piena di passione e coinvolgimento… Nel 2016 la serie ha vinto il Golden Globe come miglior serie commedia e il protagonista Gael García Bernal ha vinto il Golden Globe come miglior attore. La serie è disponibile su Amazon Video.

  10. Animal Kingdom

    Animal Kingdom

    Imperdibile se volete lucidarvi la vista davanti a splendidi e abbronzati corpi di giovani surfisti, quasi sempre a torso nudo (ma non solo), tutti membri di una famiglia criminale capitanata dalla sempre brava Ellen Barkin, madre di quattro figli dei quali uno gay velato (ma pensiamo non ancora per molto), interpretato da Jake Weary, il bel Cyrus di Pretty Little Liars. Curioso vedere come ancora oggi, nella progressista e avanzata California, ci sia chi ha paura a rivelarsi gay. La serie è disponibile su Infinity TV ed è già stata rinnovata per una seconda stagione.

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