Quest’anno per la prima volta dividiamo la classifica incassi dei film arrivati nelle sale di prima visione in due categorie. Una raggruppa i film con qualche riferimento LGBT (quindi con solo 1 LGBT nella casella tendenza), l’altra, questa, è quella con film a prevalente tematica LGBT (cioè con almeno 2 o più LGBT nella casella tendenza). Questo perché quest’anno sono decisamente aumentati i titoli a forte tematica gay arrivati nelle sale. Purtroppo molti ci arrivano solo con pochissime copie, grazie ad una distribuzione piena di buona volontà ma senza i mezzi finanziari necessari sia per un’adeguata pubblicità che per acquisire un numero più alto di sale. In merito occorre anche dire che le sale disponibili a programmare film di qualità sono sempre meno, e le multisale preferiscono naturalmente i film commerciali (coi quali possono più facilmente riempire la sala). Speriamo che con la nuova legge “Disciplina del cinema e dell’audiovisivo” approvata ad inizio novembre 2016, si risolva anche questo problema obbligando ad esempio le multisale a dedicare almeno una sala al cinema di qualità.
“Carol“, uscito solo con 174 copie contro le 413 di “L’estate addosso“, si guadagna un ottimo secondo posto, quasi inaspettato vista la raffinatezza e la melanconia di questo splendido film non certo adatto ad un grande pubblico. Da segnalare il buon successo del film “Un bacio” di Ivan Cotroneo, che ha anche avuto il merito di sollecitare dibattiti ed incontri, soprattutto nel mondo della scuola, sul tema del bullismo e dell’omofobia. Buon risultato anche per “E’ solo la fine del mondo” di Xavier Dolan, opera difficile, tutta cameristica, che però porta in scena una formidabile squadra di attori. La gayezza del protagonista non è certo sbandierata, ma noi pensiamo che pochi film ci abbiamo restituito un ritratto così intenso e veritiero di un omosessuale fuggito da casa per costruirsi la sua libertà, costretto però a portarsi addosso la nostalgia della famiglia originaria, che ancora una volta, dopo tanti anni di assenza, è incapace di riaccoglierlo. Resta ancora un estraneo, proprio e solo perché omosessuale. Buona la posizione del film sulla morte di Pasolini, “La macchinazione“, che però avrebbe meritato maggiore attenzione. Si sa, di Pasolini tutti parlano, ma nessuno lo vuole conoscere (e tanto meno leggere). Fiasco clamoroso invece per “Stonewall” che ambiva ad entrare nel mainstream, grazie ad un regista che vi risiede abitualmente, il nostro Roland Emmerich, che però non è riuscito a dire nulla di nuovo sull’argomento. Il film ha incassato solo 84.667 euro.
Peccato che film come “Tom a la Ferme” e “Lawrence Anyways” di Dolan non siano riusciti ad incassare nemmeno 40 mila euro, ma sono usciti con un numero irrisorio di copie (sale), rispettivamente 8 e 11. “Rara – una strana famiglia” di Pepa San Martin, basato sulla storia vera di due donne che non riescono ad adottare la figlia, non arriva nemmeno a 10 mila euro causa una pessima distribuzione di sole 5 copie. Sappiamo bene invece di quanto film come questo siano necessari nel nostro Paese (che addirittura si scandalizza perchè la Rai mostra alle ore 20.00 la storia di alcune unioni civili, legge dello Stato)