Abbiamo voluto pubblicare questa classifica (anche se limitata al secondo semestre 2016 per motivi gestionali) perché ci restituisce una fotografia interessante del rapporto che il nostro pubblico ha con il cinema LGBT. Il numero segnalato è quello del totale delle visite ottenute nel periodo considerato, mentre la percentuale è quella sul totale dei film visitati sempre nello stesso periodo.
Dei film usciti nelle sale quest’anno troviamo solo “Porno & libertà“, che è un doc, al 5° posto e “L’estate addosso” al 10°. Il primo è stato visto pochissimo nelle sale (ha incassato solo 7.392 euro), mentre il secondo si è difeso bene (più di un milione e mezzo) ma qui è solo al 10 posto. Morale, oggi il cinema si cerca più nel web che nelle sale. Sono cioè ancora predominanti i download illegali (che si cerca di limitare con lo streaming legale ed economico, ma siamo appena all’inizio) piuttosto che l’interesse per quanto offrono le sale cinematografiche.
Altro rilievo interessante è come si divide il pubblico omosessuale interessato al cinema LGBT.
Le lesbiche hanno solo tre titoli, l’ormai vecchio “Viola di mare“, film qualitativamente debole ma legato alla nostra storia sociale, pieno del desiderio di riscatto per un passato oppressivo, “Barash“, una storia adolescenziale ambientata in Israele, e il pruriginoso “Habitacion en Rome“, unico titolo voyeuristico presente in questa classifica, dove erano dominanti solo pochi anni fa.
Più corposa la presenza del pubblico gay, con sette titoli su 10, mentre solo cinque anni fa era l’opposto. I titoli cercati dai gay, sono maggiormente diversificati. Abbiamo l’ottimo “Jour de France“, film complesso e assai moderno, che rende protagonista anche un’app (Grindr), poi titoli tutti centrati sull’adolescenza, il coming out, la scuola, la famiglia, tutte tematiche che svolgono più un ruolo didattico che ludico, segnalando un pubblico interessato ad acquisire strumenti di emancipazione, di conoscenza.
Per il pubblico che visita questo sito il cinema non è quindi solo divertimento, più o meno voyeuristico, ma anche e soprattutto un momento di riflessione, di emancipazione, di liberazione, come recitava il nostro vecchio slogan. Tutto questo ci conferma ancora di più nella necessità e nell’utilità del nostro lavoro, quello di un sito dedicato ad un settore limitato del cinema, quello con riferimenti LGBT, che vuole avere l’obiettivo di presentare quanto di meglio qualitativamente offre, inserendo nella qualità sia l’aspetto estetico che contenutistico, per un cinema che riteniamo possa ancora e sempre essere maestro di vita.