Il 2016 è un anno che sicuramente farà la differenza nella storia della comunità LGBT, e in quella della società italiana nel suo complesso. La conquista di una legge sulle unioni civili, anche se privata del necessario capitolo sulla genitorialità, ci ha reso finalmente parte integrante di una società che andiamo ad arricchire e svelenire. Certo noi non possiamo credere ai miracoli e sappiamo bene che ci vorranno ancora anni ed anni per debellare omofobia e discriminazioni millenarie, ma l’importante è iniziare a fare concreti passi avanti, che quest’anno possiamo tranquillamente chiamare salti in avanti. Sono più di 1000 le unioni celebrate nei sei mesi successivi alla legge Cirinnà, quasi tutte raccontate sui media con particolari commoventi che ci hanno spesso portati a lacrime di gioia. Il movimento gay è finalmente più unito, come hanno dimostrato i tanti Pride e le tante manifestazioni che hanno riempito piazze se non intere città, dalle più grandi alle più piccole. I vari media, sia nazionali che locali, ci hanno riservato grande spazio ed attenzioni. Le televisioni nazionali ci hanno finalmente fatto entrare come protagonisti in diversi show. La magistratura è sempre pronta ad aprirci strade nuove, anticipando spesso una legislazione assente quando non ambigua o reazionaria, vedi le sentenze a favore delle adozioni all’interno di coppie omo (la stepchild eliminata dalla legge Cirinnà). La Chiesa inizia a sentire il peso delle sue colpe nei nostri confronti e Papa Francesco ammette che dovrebbe chiederci scusa, anche se però non ha ancora fatto nulla in concreto per cambiare l’impostazione teologica e catechistica nei nostri confronti, che considera ancora la persona omosessuale come “intrinsecamente disordinata” cioè malata (sic!)
Effettua il login o registrati
Per poter completare l'azione devi essere un utente registrato.