Ivan Scalfarotto è un politico e dirigente aziendale italiano, nonché attivista per i diritti LGBT.
All’età di tre anni, la sua famiglia si trasferisce a Foggia. Successivamente nel 1988 nella stessa città, ha un’esperienza come consigliere comunale, eletto con i Verdi. Dopo la laurea in giurisprudenza lavora per qualche tempo nella Banca Commerciale Italiana per poi trasferirsi in varie parti d’Italia (Barletta, Viareggio, Padova, Monza, Biella).
Nel 1992 si reca a Milano, dove lavora presso la Direzione Centrale della Comit, che lascerà nel 1995 per il Banco Ambrosiano Veneto. Dopo altre esperienze lavorative, tra cui la direzione del personale ligure, dal 2002 è a Londra per dirigere le “risorse umane” della Citigroup.
Nel 1996, la pubblicazione di una sua lettera su La Repubblica in cui esprime la propria delusione rispetto alle aspettative suscitate dal Governo Prodi I, non passa inosservata: essa raccoglie varie adesioni e comincia a far parlare di “delusi dell’Ulivo”, fatto che induce Romano Prodi e Walter Veltroni a convocare Scalfarotto a Palazzo Chigi per ricevere maggiori spiegazioni. Cinque anni dopo, nel 2001, fonda il movimento “Adottiamo la Costituzione”, con l’intento di battersi a difesa della carta costituzionale.
Nel 2003 dà vita, nella capitale britannica, al primo circolo straniero dell’associazione Libertà e Giustizia, che due anni dopo gli chiede di candidarsi alle elezioni primarie dell’Unione: Scalfarotto accetta e, dopo qualche difficoltà iniziale a raggiungere il numero sufficiente di firme per la sottoscrizione, riesce a presentare la candidatura. Le primarie si svolgono il 16 ottobre 2005 con sette candidati: Scalfarotto arriva sesto, raccogliendo 26.912 voti (lo 0,6% dei consensi), alle spalle di Romano Prodi, che ha ricevuto l’investitura di candidato premier della coalizione, di Fausto Bertinotti, Clemente Mastella, Antonio Di Pietro e Alfonso Pecoraro Scanio.
Tra le idee che ispirano la sua campagna elettorale le principali sono l’attenzione al merito personale, nella pubblica amministrazione e nella politica, la lotta alle gerontocrazie e il sostegno della laicità. Dichiaratamente gay, è un sostenitore dell’introduzione del matrimonio e la possibilità di richiedere figli in adozione per le coppie omosessuali.
Successivamente ritorna al suo lavoro, trasferendosi però nella sede di Mosca, mentre i suoi sostenitori fondano un’associazione politica, “Io Partecipo”, di cui Scalfarotto è presidente, per portare avanti le idee che hanno alimentato la sua campagna anche oltre le primarie del 2005. Il suo modo di fare politica è basato sulla comunicazione diretta via internet: il suo blog rappresenta il mezzo principale di diffusione di idee in campagna elettorale.
È autore del pamphlet Contro i Perpetui, uscito nel marzo 2006 per Il Saggiatore, in cui riassume i temi principali della sua iniziativa e analizza la situazione politica italiana.
In occasione delle elezioni politiche del 2006, intervenendo ad una convention pubblica, ha dichiarato di votare per i Verdi. Nell’aprile 2007, in una lettera a l’Unità indirizzata a Piero Fassino, chiede di iscriversi ai Democratici di Sinistra in prospettiva di aderire al futuro Partito Democratico.
Il 18 giugno annuncia la sua partecipazione alle primarie del Partito Democratico, fondando un movimento con l’obiettivo di rinnovare la classe dirigente del centrosinistra italiano. Del movimento, chiamato iMille, faranno parte inoltre Marco Simoni, docente universitario, già direttore della sua campagna elettorale del 2005, Luca Sofri e l’astrofisica Sandra Savaglio.
Eletto nell’Assemblea Costituente nazionale durante le primarie del 14 ottobre 2007, entra a far parte della Commissione Statuto del PD, ove propone gli emendamenti – poi approvati – che prevedono l’inserimento di una norma anti-omofobia, la creazione del SIPA (Sistema per la partecipazione), e il via libera ai circoli online.
È proprio su istanza del primo circolo online in Italia (Circolo PD “Barack Obama”), che viene candidato alla Camera dei deputati nel collegio Lombardia 1 nelle file del Partito Democratico: data la posizione in lista, risulterà essere il primo dei non eletti.
Collabora col quotidiano l’Unità, è stato ospite fisso delle ultime tre stagioni del programma televisivo Crozza Italia Live andate in onda su LA7 nel 2007 e nel 2008.
Torna a vivere a Milano nel febbraio del 2009, e ad aprile è candidato dal PD alle elezioni del Parlamento Europeo del 6-7 giugno 2009, circoscrizione Nord Ovest. Non viene eletto, ma raccoglie più di 22000 preferenze.
Dal 7 novembre 2009 è vicepresidente del PD, insieme a Marina Sereni.
Insieme a Sandro Mangiaterra ha scritto In nessun paese – Perché sui diritti dell’amore l’Italia è fuori dal mondo. Il libro è stato edito nel 2010 da Piemme e tratta del tema dei diritti civili, confrontando la legislazione presente in Italia con quella degli altri paesi d’Europa e del mondo. Scalfarotto propone dieci punti per modificare la situazione attualmente vigente. Essi includono la possibilità di sposarsi per tutte le coppie, indipendentemente dall’orientamento sessuale, una più forte lotta all’omofobia, l’istituzione di un congedo di paternità e una semplificazione delle prcedure anagrafiche per il cambiamento di sesso delle persone transessuali. (Wikipedia)
Quarantanove anni, una laurea in giurisprudenza, un passato di direttore delle Risorse Umane di varie banche a Londra e Mosca, Ivan Scalfarotto è noto soprattutto per essere uno dei pochi gay dichiarati eletti in Parlamento. Ha un compagno, Federico, con il quale vive a Milano, insieme a due gatti. A Montecitorio ha raccolto il testimone da Paola Concia, anche lei parlamentare del Pd e rappresentante della comunità gay. Ora che è diventato sottosegretario alle Riforme e ai rapporti con il Parlamento, Scalfarotto è il primo componente del governo italiano che rivendica la propria omosessualità. Nato nel 1965 a Pescara, ma milanese di adozione, Scalfarotto ha una lunga militanza nel campo dei diritti civili. Durante gli anni a Londra era l’anima del «Citigroup Pride», il gruppo di dipendenti gay, lesbiche, bisessuali e transessuali della banca dove lavorava. L’impegno diretto in politica di Ivan è cominciato nell’estate del 2005 quando, spinto da un gruppo di italiani del gruppo londinese di «Libertà e Giustizia» e armato solo del proprio blog, decise di correre per le primarie dell’Unione: in quell’occasione sfidò Prodi, Bertinotti, Di Pietro, Mastella, Pecoraro Scanio e Simona Panzino. Arrivò sesto con 26.912 voti, pari allo 0,6%. Da sempre sensibile ai temi del lavoro, dei diritti civili e della modernizzazione del paese, nel marzo del 2007 su invito dell’allora Segretario Piero Fassino ha aderito ai Democratici di Sinistra per partecipare alla costruzione del Partito Democratico. Alla Camera è arrivato con le elezioni del 15 marzo 2013, eletto nelle liste del Partito Democratico in Puglia. Già da qualche tempo era diventato vicepresidente dell’assemblea nazionale del Pd. In Parlamento ha dato battaglia sui diritti gay. Sua una proposta di legge per riconoscere il matrimonio omosessuale e permettere le adozioni ai gay. Scalfarotto è in prima fila nella battaglia per l’approvazione della legge contro l’omofobia. Dall’altra parte della barricata trova spesso il senatore del Nuovo Centrodestra Carlo Giovanardi, difensore della famiglia tradizionale e contrario ai matrimoni tra persone dello stesso sesso. In questi ultimi giorni, Giovanardi aveva minacciato l’uscita degli alfaniani dalla maggioranza se Scalfarotto fosse stato nominato sottosegretario con la delega per i diritti dei gay. Saputo che si occuperà invece di rapporti con il Parlamento, Giovanardi tira un sospiro di sollievo: «Sarebbe stato un problema se avesse avuto deleghe su temi sensibili. Sono contento che così non sia stato. Come sottosegretario ai rapporti con il Parlamento Scalfarotto sarà l’ambasciatore del Governo alle Camere, gli auguro buon lavoro”. (news-online.it, 1/3/2014)
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